Dopo che ieri, 8 ottobre, i parlamentari bergamaschi e toscani di diversi partiti (Pd, Lega per Salvini, Forza Italia e Ms5) hanno scritto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, per chiedere la proroga di dodici mesi (dal 1° gennaio 2019) della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Italcementi, oggi i sindacati delle costruzioni provinciali ribadiscono l’importanza della misura richiesta.
 
Le Rsu della sede Italcementi a Bergamo e le organizzazioni sindacali chiedono al governo d'inserire nel testo della legge di Stabilità 2019 il provvedimento di proroga della Cassa “per evitare che la tensione sociale e sindacale si acuisca – hanno ribadito Giuseppe Mancin di Feneal, Simone Alloni di Filca, e Luciana Fratus di Fillea Bergamo –. L’attuale trattamento di Cigs terminerà il prossimo 31 dicembre, e se non interverrà la proroga, i lavoratori licenziati da Italcementi e dalle Acciaierie di Piombino sarebbero 1.630 (di cui 250 di Italcementi, a Bergamo e Calusco 190), con un forte impatto sociale sui tessuti produttivi, sociali ed economici del nostro territorio e di quello di Livorno”.
 
“Dal 24 settembre 2015 a oggi – proseguono i sindacalisti –, la cigs a Bergamo ha consentito l’avvio di un processo di riduzione degli esuberi non traumatico, con il coinvolgimento delle istituzioni (Provincia di Bergamo), delle organizzazioni sindacali e delle aziende interessate, che ha permesso di ricollocare circa 65/70 lavoratori. In Cassa integrazione, oggi restano 190 lavoratori della sede centrale”.
 
Per questa ragione i parlamentari e i senatori, condividendo le ragioni delle Rsu della sede di Feneal, Filca e Fillea provinciali, hanno valutato importante una proroga della cigs che consenta un’ulteriore riduzione strutturale degli esuberi al fine di ridurre al minimo l’impatto sociale.

“La protezione sociale dei lavoratori e delle loro famiglie non è solo una questione sindacale, ma è una questione sociale, istituzionale e politica. Per questo abbiamo sempre, sin dall’inizio della vicenda, chiesto il fattivo e massimo impegno dei diversi soggetti” concludono Mancin, Alloni e Fratus.