"Ieri sera, in concomitanza con l’uscita del comunicato stampa di Heidelberg Cement, si è svolta una videoconferenza con le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea, richiesta con urgenza da Italcementi, nel corso della quale ci è stato comunicato il piano di ristrutturazione del gruppo tedesco in Italia. Piano che prevede il mantenimento degli impianti produttivi e un esubero di oltre 430 addetti nella sede di Bergamo". Così i sindacati delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil, in un comunicato unitario.

Le tre sigle ritengono "scorretto sia nel metodo che nel merito, il comportamento di Heidelberg, Italcementi e Italimmobiliare, perché Heidelberg Cement non si è presentata all’incontro previsto ieri con il Governo Italiano, che non lo ha mai annullato! È grave e irrispettoso nei confronti delle istituzioni che un'azienda ignori l’interlocuzione con il Governo di un Paese. Inoltre, lo stesso gruppo tedesco ha assunto decisioni senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e senza alcun confronto di merito con l'esecutivo, presentando comunque un piano di ristrutturazione non condiviso, tenendosi le mani libere, nonostante il closing non sia concluso, con riflessi pesanti sul futuro di centinaia di famiglie".

"Heidelberg Cement prova a rassicurare i lavoratori delle cementerie e dei centri di macinazione, dichiarando che darà seguito al piano di riorganizzazione attuato da Italcementi. Sarà cosi? Noi abbiamo forti dubbi. Sin dall’inizio dell’operazione di vendita, avevamo denunciato i rischi che tale operazione poteva comportare, ovvero l’acquisizione a livello globale di quote di mercato a scapito dell’occupazione italiana. Questa manovra, del tutto finanziaria, ha portato tanti soldi a Italmobiliare (famiglia Pesenti), a sfavore dei dipendenti italiani. Infatti, non è stata inserita nel contratto di vendita alcuna clausola di salvaguardia per gli addetti alla ricerca, al centro di assistenza tecnica e dei siti produttivi. Avevamo avanzato proposte di merito per rilanciare Italcementi, sia in Italia che nel mondo, peraltro condivise a suo tempo da Italcementi e dal Governo. Parole, parole, parole, ma fatti concreti nessuno! Come si concilia la fase di transizione sino al 2020, quando gli ammortizzatori sociali termineranno a settembre 2017? Scatteranno i licenziamenti?" si chiedono i sindacati.

Feneal, Filca, Fillea, chiedono al Governo e al ministero dello Sviluppo economico di convocare al più presto i sindacati e le Rsu del gruppo Italcementi, e fissare immediatamente un incontro con Heidelberg Cement, "al fine di rivedere il piano industriale fortemente penalizzante per la sede di Bergamo. Vanno riprese le nostre proposte anche per individuare gli ammortizzatori sociali necessari a sostegno di un'eventuale fase transitoria. Nel contempo, chiediamo ad Heidelberg Cement di aprire un confronto con noi, e ad Italcementi il rispetto gli accordi sottoscritti in sede ministeriale, soprattutto rispetto alla rotazione nei centri di macinazione". 

Le segreterie nazionali confermano altresì lo stato di agitazione in atto e lo sciopero già programmato. Nella riunione del coordinamento nazionale, che si terrà il 12 aprile, saranno decise ulteriori iniziative e manifestazioni a sostegno della vertenza.

LA REAZIONE DEI SINDACATI DI BERGAMO
“Arrogante nel metodo e nel merito, rigettiamo con forza il comportamento di HeidelbergCement, ma anche di Italcementi e di Italmobiliare” dicono oggiLuciana Fratus della Fillea-Cgil di Bergamo, Danilo Mazzola di Filca-Cisl e Giuseppe Mancin di Feneal-Uil di Bergamo, al ritorno dalpresidio auto-organizzato dai lavoratori deciso in assemblea e svoltosi fino a poco fa fuori dalla sede, in centro a Bergamo. “Ecco perché per venerdì abbiamo proclamato uno sciopero di 8 ore. Domani, intanto, è stato fissato un incontro di approfondimento sulla sede centrale con la partecipazione delle RSU, delle RSA e dei delegati del gruppo ristretto CAE con i dirigenti di Italcementi a Milano nella sede di Italmobiliare (ore 16.00): in quest’occasione chiederemo conto di quanto sta accadendo in queste ore. Questa sera i rappresentanti di Provincia, Comune, Regione, insieme con le nostre organizzazioni sindacali di categoria e quelle confederali, si incontreranno negli uffici di via Tasso in un tavolo di crisi provinciale (ore 18.00)”.