S'intravede una soluzione per la vertenza infinita di Industria Italiana Autobus, l'impresa nata dalla fusione della ex Bredamenarinibus di Bologna con l'ex Irisbus di Flumeri (Avellino). Nell'incontro in corso oggi (lunedì 10 settembre) a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico (con i lavoratori che stanno dando vita a un presidio), Invitalia si è impegnata a ricapitalizzare l'azienda entro un paio di mesi e ad aprire linee di credito per pagare gli stipendi dei lavoratori dei due stabilimenti. A rivelarlo è Bruno Papignani, segretario generale della Fiom Cgil Emilia Romagna, precisando che il governo ha preso impegni "precisi da sviluppare per il futuro". Per l'esponente sindacale, "allo stato attuale sarebbe davvero brutto e drammatico se il consiglio di amministrazione (convocato per oggi, ndr) facesse liquidare l'azienda, vorrebbe dire scegliere di attuare una ritorsione sul governo e i lavoratori. Ci sono le condizioni per trovare una soluzione, ma tutto è in mano al Cda di Industria Italiana Autobus".

"Oggi l'incontro deve chiudersi con un verbale che specifichi le posizioni e le possibilità rispetto al futuro", spiega Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom Cgil. Per l'esponente sindacale, oltre alla necessità di tenere aperta l'azienda e al problema degli stipendi non pagati da luglio, da risolvere c'è anche "la questione strategica della composizione societaria", ovvero quali soci pubblici e privati prenderanno le redini dell'impresa a valle dell'eventuale ricapitalizzazione da parte di Invitalia. Anche questo, segnala l'esponente Fiom, è un "tema su cui uscire oggi con chiarezza a proposito degli step su cui lavorare per il futuro. Altrimenti si rischia di mettere in discussione tutto il processo". Per quanto riguarda il sindacato, ricorda De Palma, noi abbiamo sempre fatto "la battaglia per un polo pubblico del trasporto. E, secondo noi, con Invitalia e Finmeccanica ci sono le condizioni per una maggioranza pubblica. Poi, se il governo decide diversamente con Del Rosso, ne discuteremo. L'importante per noi è che siano chiari gli obiettivi. Ognuno si assuma la propria responsabilità". Governo, Invitalia e Industria Italiana Autobus "hanno convenuto che ci sono le condizioni per avere gli elementi economici utili per retribuire i lavoratori, ma la condizione è che l'assemblea dei soci determini che la situazione può andare avanti".