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Impedire il fallimento e rilanciare il lavoro e il trasporto pubblico ed ecologico per i cittadini. Questo l'obiettivo della manifestazione a Roma, alle ore 15 sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico, dei dipendenti di Industria Italiana Autobus, indetta da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. “Il 30 agosto abbiamo inviato una richiesta di convocazione urgente del tavolo sulla reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori", spiegano in una nota: "La necessità di una convocazione è determinata dall’aggravarsi della situazione, che ormai vede concretizzarsi il rischio di fallimento dell’operazione di salvataggio e di rilancio del polo della produzione di autobus”.
Industria Italiana Autobus è l'azienda nata dalla fusione della ex Bredamenarinibus di Bologna con l'ex Irisbus di Flumeri (Avellino). Fiom, Fim e Uilm spiegano che “la conclamata crisi finanziaria e proprietaria, l'allocazione in altri Paesi della produzione, i ritardi che si stanno accumulando nelle consegne, insieme al rischio di perdita delle commesse, stanno scaricando sui lavoratori gli effetti di responsabilità altrui". I sindacati, inoltre, rimarcano che gli addetti di Bologna e Valle Ufita (Avellino) "hanno già patito la mancata piena retribuzione del salario e con il passare del tempo c'è anche la scadenza degli ammortizzatori sociali. È ora che il governo faccia chiarezza sugli assetti proprietari e l'attuale proprietà (Del Rosso e Finmeccanica) si assuma le proprie responsabilità".
La situazione è "drammatica", commenta la Fiom Cgil dell'Emilia-Romagna. "Se non ci saranno interventi urgenti, tra una settimana Industria Italiana Autobus rischia di non esserci più", spiega il segretario generale Bruno Papignani: "Non ci sono novità. Siamo preoccupati e non capiamo il silenzio del governo e l'inerzia di Finmeccanica", senza dimenticare "le responsabilità dell'azienda". L'unica 'magra' consolazione, conclude Papignani, è che "per fortuna a Bologna continuano a erogare la mensa anche questa settimana".
"Occorre ricapitalizzare Industria italiana autobus e far ripartire la produzione in Italia. Noi abbiamo proposto il polo produttivo pubblico: ci sono altre soluzioni? È ora che si scoprano le carte prima che salti il banco". A dirlo è Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom Cgil, rilanciando l'appello per una svolta che salvi Industria Italiana Autobus. La Fiom nota, però, che per ora "è in corso uno scontro durissimo di dichiarazioni tra governo e azienda", con Industria italiana autobus che ha incaricato i propri legali di valutare alcune recenti dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio. "Chiediamo trasparenza, perché quando i potenti si fanno la guerra a pagare sono i lavoratori", continua De Palma: "C'è uno spettro che si aggira: il fallimento del salvataggio, pur in presenza di commesse e capacità professionali. E' necessario un tavolo urgente al ministero per parlarsi in modo chiaro a un tavolo istituzionale e contemporaneamente la ripresa del lavoro a Bologna e Flumeri".