"Un incontro importante, durante il quale abbiamo ricevuto buone rassicurazioni sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, sul sostegno alle politiche attive e sulla possibilità di proseguire la discussione con un tavolo tecnico". Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Tania Scacchetti, dopo la riunione di oggi (1° ottobre) con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, sul tema degli ammortizzatori.

“È chiaro - sottolinea - che la promessa di rifinanziamento degli ammortizzatori senza un quadro di politiche di sviluppo non è sufficiente. Abbiamo quindi sollecitato un confronto sulla legge di bilancio che, per quello che abbiamo finora letto, rischia di essere una legge che non contiene misure positive e sufficienti su lavoro, sviluppo, e nuove opportunità occupazionali. Inoltre abbiamo sollecitato il ministro a rimettere mano al Fis”. 

“Nell’incontro - ha concluso Scacchetti - non è stato affrontato nel merito il tema del reddito di cittadinanza, ma Di Maio ha annunciato che non sarà una misura in concorrenza con gli ammortizzatori sociali, e che troverà un nuovo finanziamento e nuove possibilità di intervento”.

"Rilevante e positiva l'apertura del tavolo al ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali e le politiche attive'', commenta il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. Nello specifico, Di Maio "ha dato disponibilità a riconoscere le proroghe per tutti gli ammortizzatori sociali in scadenza, a valutare il riconoscimento della cassa integrazione in deroga per la città di Genova nel provvedimento di conversione in legge del decreto urgenze". Per Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil, "abbiamo avuto la conferma che sarà prevista una proroga agli ammortizzatori sociali, finanziata per l'anno corrente con la parte economica residua. Mentre dal prossimo anno e per i successivi il ministero prevede di inserire un finanziamento strutturale".

Cgil, Cisl e Uil erano state convocate per la prima volta col nuovo ministro per discutere su un tema decisivo: come “riorganizzare gli ammortizzatori sociali” cancellati dal Jobs Act. I tavoli aperti al Mise restano 144, più centinaia di vertenze ancora in atto a livello regionale, e in molte, pur avendo ultimato il triennio di ammortizzatori sociali, non hanno ancora concluso le ristrutturazioni. Insomma, è molta la carne al fuoco.

All'uscita dal Mise, lunedì scorso, Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil aveva commentato: “Di Maio si è impegnato a garantire continuità ai programmi in corso di riorganizzazione e ai contratti di solidarietà con un intervento entro il mese di ottobre, prima della legge finanziaria”. E ancora: “Il ministro si è reso disponibile ad avviare un tavolo di confronto sulle politiche industriali nei vari settori produttivi”.

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