Roma, 7 dic. (Labitalia) - "Ho letto con attenzione la sua lettera, fortemente segnata da amarezza e insofferenza, sulla difficile situazione dell'Ilva di Taranto, e vorrei esprimere la mia sincera comprensione a lei e a tutte le mamme che stanno affrontando, non da ora, momenti tanto angosciosi". Inizia cosi' la risposta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla lettera ricevuta nei giorni scorsi dalla signora Tonia Marsella sulla drammatica situazione di Taranto. Lettera nella quale rileva che il decreto sull'Ilva tutela e bilancia i beni primari richiamati nella Costituzione.

"Comprendo - ha continuato il Capo dello Stato - il drammatico timore che si può provare per la salute e la vita dei propri figli, cosi' come conosco il tormento delle donne, degli uomini e dei figli che temono di perdere il lavoro e di veder cosi' minacciato il proprio futuro. Anche da questi ho ricevuto lettere altrettanto accorate, nelle quali spesso emergono parole egualmente segnate da preoccupazione e allarme. Oggi vorrei nuovamente rispondere, a tutti, con lo stesso spirito con cui nel luglio scorso auspicai che si procedesse 'rapidamente ed efficacemente' agli interventi spettanti all'impresa e alle iniziative del governo nazionale e degli enti locali che risultino indispensabili per un pieno adeguamento alle direttive europee e alle norme per la protezione dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini".

"Credo - ha aggiunto il Presidente Napolitano - di essere stato coerente con quella impostazione : dopo piu' di quattro mesi senza alcuna soluzione al grave problema - un lasso di tempo che va ad aggiungersi all'annoso cumulo di ritardi, omissioni ed inadempienze - ho emanato il decreto legge sottopostomi dal governo contenente 'disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale'. Disposizioni quindi, si badi bene, non dettate per la sola Ilva di Taranto. Tutti i valori indicati nel decreto - salute, ambiente, lavoro - sono richiamati dalla Costituzione, e sono tutti beni primari da tutelare nell'ordinamento democratico, bilanciandoli tra loro nel miglior modo possibile".