Il 6 maggio il turismo sciopera per il contratto. A smentire le "lamentazioni" delle controparti sulla crisi, i primi mesi del 2016 confermano l’ondata positiva del settore del turismo, segnalando un aumento sia del mercato interno che dei flussi turistici. I dati provenienti da Istat, Banca d’Italia, ma anche da Alberghi-Confindustria (+ 3,45 i ricavi medi per camera disponibile) e Federalberghi (+5,3% di presenze alberghiere) sono tutti in aumento. Sembrano in crescita i dati riferiti all’occupazione, che evidenziano un +1,9% dei lavoratori occupati, rispetto al 2015, anche se l’esplosione dell’utilizzo dei voucher ridimensiona la stima.

In questo clima positivo, stona ancor di più il mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore, ormai scaduti da più di tre anni. Baristi, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, camerieri, operatori delle strutture termali; oltre un milione di persone hanno buste paga congelate dal 2013 e per questo saranno di nuovo in sciopero il prossimo 6 maggio.

“Stiamo parlando di una galassia di professionalità spesso misconosciute che operano in uno dei settori trainanti della nostra economia in cui però il lavoro non viene quasi mai valorizzato, in cui la piaga sociale dei voucher continua a diffondersi a macchia d’olio” spiega Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil. “Tutti continuano a parlare del Turismo come di una leva economica strategica su cui investire – prosegue Sesena –, tutti però ignorano o fanno finta di ignorare come un lavoro mal retribuito, privo di tutele porti con sé un abbassamento della qualità della nostra offerta che si colloca in uno scenario sempre più globale e competitivo.”

Aica Federturismo Confindustria, Fipe e Fiavet Confcommercio,  Angem e Aci  hanno, con diversi accenti e modalità, ripetuto per anni il mantra per cui i rinnovi sarebbero stati sottoscritti solo in presenza di pesanti restituzioni sul piano dei diritti e del salario: la crisi economica del nostro paese esige questo. Ora però, sottolineano i sindacati, "i dati parlano chiaro, la crisi sembra si stia allontanando.

Lo sciopero del 6 maggio è la nostra risposta a una situazione contrattuale gravissima, che non ha precedenti nella storia della contrattazione di categoria – riprende il sindacalista –, situazione gravissima, ma anche imbarazzante per la totale miopia delle nostre controparti che semplicemente non vogliono rinnovare il contratto di lavoro per non pagare aumenti, o vogliono che gli aumenti siano comunque finanziati attraverso partite di giro dai lavoratori. La nostra mobilitazione è la risposta a questo atteggiamento inaccettabile, noi vogliamo ridare dignità al lavoro.“

L'hashtag scelto per la mobilitazione del 6 maggio è #FuoriServizio. Si svolgerà con manifestazioni regionali e territoriali e vedrà vicini, oltre agli operatori del turismo e delle terme, anche quelli delle pulizie, e i farmacisti, "nell’inedita forma dello sciopero plurisettoriale, una battaglia comune per il rinnovo del contratto di settore", spiegano i sindacati.