“Nei giorni scorsi l’Ibm ha formalizzato alle organizzazioni sindacali la procedura di trasferimento collettivo di 280 lavoratrici e lavoratori di varie sedi periferiche a Milano Segrate entro settembre. A Roma sono coinvolti circa 160 lavoratori che dovrebbero fare le valigie dal mese prossimo". L'allarme arriva da Roberta Turi, segretario generale della Fiom Cgil Roma Sud.

I dipendenti coinvolti - spiega la sindacalista - sono per la maggior parte donne con carichi familiari, numerosi portatori di handicap, lavoratori e lavoratrici in part time per motivi familiari. "Riteniamo questo trasferimento un atto gravissimo e discriminatorio nei confronti delle fasce più deboli degli occupati. E’ un trasferimento del tutto immotivato, sia dal punto di vista strategico sia dal punto di vista di una presunta razionalizzazione delle sedi lavorative e di una migliore ottimizzazione organizzativa".

"In queste settimane - inoltre - siamo già impegnati in iniziative di lotta che stanno coinvolgendo l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivo di far riconsiderare queste scelte alla direzione aziendale: per noi tutte le lavoratrici e i lavoratori devono rimanere a Roma. Questa operazione è solo un pretesto per costringere tanti lavoratori alle dimissioni: rappresenta, di fatto, un licenziamento mascherato".

"Oggi abbiamo formalizzato come Fiom di Roma Sud, unitamente alla Rsu, una richiesta di incontro urgente a Regione, Provincia e Comune affinché intervengano al più presto sui vertici aziendali per scongiurare l’ulteriore impoverimento di uno dei settori industriali più innovativi e avanzati di questo territorio".

La Fiom ha chiesto un incontro urgente "anche alle Consigliere di Parità della Regione Lazio e della Provincia di Roma per intervenire su un’azienda che pur vantandosi di ‘comportarsi eticamente e contribuire allo sviluppo economico e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori e delle loro famiglie, della comunità locale e della società nel suo complesso’ (come recita il Corporate Citizenship in Ibm http://www-05.ibm.com/it/ibm/csr.html), non esita a gettare nel panico più completo centinaia di lavoratrici madri che difficilmente potranno trasferirsi da Roma a Milano e tanti lavoratori diversamente abili o con l’incombenza di dover assistere familiari con handicap gravi".

"Altro che comportamento etico - conclude Roberta Turi - E tutto questo avviene in pieno agosto, quando la maggior parte dei dipendenti è in ferie. Siamo di fronte a un comportamento vergognoso su cui anche le consigliere di parità devono intervenire al più presto".