Giovanni Rinaldi
I TRENI DELLA FELICITA’

Storie di bambini in viaggio tra due Italie
Prefazione di Miriam Mafai

Giovanni Rinaldi, tessendo sottili fili di memorie sparse, anni fa si è messo in cerca dei bambini che erano saliti su quelli che vennero chiamati «I treni della felicità». Si trattava di una straordinaria rete di solidarietà sostenuta dalla neonata UDI e dal PCI che, a partire dal secondo dopoguerra, affidò per mesi (talvolta anni) a famiglie del Centro Italia oltre 70.000 figli del Sud vittime delle conseguenze belliche, di rivolte operaie sedate col sangue, di calamità naturali. Bambini che lasciarono le loro famiglie per essere ospitati da altrettante famiglie contadine, nei paesi del reggiano, del modenese, del bolognese. Lì vennero rivestiti, mandati a scuola, curati. Il libro ricostruisce le storie di alcuni di quei bambini che su malandati vagoni ferroviari arrivarono al Nord e racconta la storia di «due Italie» e di un Sud ancora socialmente arretratissimo.



GUIDO ROSSA, libro più film
IL TESTIMONE, OMICIDIO DI UN SINDACALISTA, il libro di Paolo Andruccioli
GUIDO CHE SFIDÒ LE BRIGATE ROSSE,
il film Giuseppe Ferrara

A trent’anni dall’uccisione di Guido Rossa per mano delle BR a Genova, torniamo a raccontare quei fatti per la loro importanza storica e per il messaggio politico e morale che contengono. La morte di Guido Rossa è stata uno spartiacque nel percorso di sangue del terrorismo «rosso»: per la prima volta le pallottole brigatiste uccidevano un operaio, delegato del Consiglio di fabbrica, iscritto al PCI, accusato di essere una «spia berlingueriana». Ma la decisione di Guido Rossa di denunciare Berardi (Cesare), il «postino» delle BR all’Italsider, ha rappresentato anche uno spartiacque nella storia della militanza politica. Dal quel 24 gennaio 1979, a un anno dall’assassinio di Aldo Moro, lo slogan «Né con lo Stato, né con le BR» che aveva avuto per alcuni anni una certa fortuna, venne cancellato per sempre.



Gianni Loy e Roberto Cherchi (a cura di)
ROM E SINTI

Tra stereotipi e diritti negati

Nell’ultimo anno in Italia è esplosa una vera e propria «questione Rom». Lo dimostra l’approvazione di una vera e propria legislazione speciale per questa categoria di persone, spesso cittadini italiani ai quali, in luogo del diritto comune, si applicano norme del tutto peculiari in materia di residenza e di controlli, con la possibilità di sottoporre anche i minori a forme di identificazione mediante il rilascio delle impronte digitali. Il volume traccia un quadro d’insieme del fenomeno Rom, a partire dai presupposti culturali, e approfondisce, sul piano dei diritti, la posizione di Rom e Sinti in riferimento alla Costituzione italiana e alla copiosa normativa comunitaria volta a proteggere questa etnia. Gli autori sono in prevalenza ricercatori che collaborano con università italiane, alcuni di etnia rom, a dimostrazione che anche in Italia questo popolo incomincia a riflettere sulla propria storia e sulle proprie condizioni.