E’ probabile che il governo non cada sulla sfiducia al sottosegretario Caliendo, anche per una scelta del nuovo blocco politico centrista costituito da Fini, Casini, e Rutelli. E’ però evidente a tutti che, come dice Bersani, la politica italiana sia di nuovo in mare aperto e tutte le soluzioni siano possibili, anche una crisi e le elezioni anticipate in autunno.

L’ira funesta di B., con la scomunica di Fini, ha indebolito forse in maniera determinante un governo finora sorretto da una maggioranza solidissima. Attenzione, però. Il cavaliere non intende mollare e tutto può ancora accadere, la sua vocazione autoritaria cresce di settimana in settimana e non sarà facile liberarsene, magari per un governo di transizione. Quello che è certo è che la guerra politica infuria mentre il paese soffre ancora pesantemente, specie sul fronte del lavoro e dell’occupazione, la crisi economica, aggravata, per le fasce più deboli, da una manovra governativa sbagliata e iniqua.

Proprio per questo sarebbe un gran regalo all’Italia se B. fosse restituito alle sue aziende e un nuovo governo si occupasse dei problemi reali cambiando la politica economica e arrestando il dilagare del malaffare. Nella speranza che l’opposizione persegua con determinazione questi obiettivi evitando, per favore, di dilaniarsi sulle leadership.

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