Nervi tesi sulla riforma della scuola che prosegue il suo iter parlamentare tra le proteste e gli scioperi di un'ora nei giorni degli scrutini. Ad appesantire il clima, denuncia la Flc Cgil, mentre il Senato discuteva del disegno di legge, al Miur si è svolta una riunione per dare applicazione alla stessa riforma sulla parte che riguarda l'organico potenziato. Tra i temi di politica economica della settimana torna intanto di attualità il tema delle pensioni.

Secondo le prime anticipazioni del Sole24Ore sulle modifiche della legge Fornero ci sarebbero cinque strade: uscita anticipata ma con penalità progressive; ricalcolo dell'assegno pensionistico solo con il metodo contributivo; estensione dell'opzione donna; ritorno alle quote di età e contributi; staffetta generazionale. Intanto lo Spi Cgil rilancia la proposta di una grande vertenza nazionale su fisco e pensioni. Sempre sul tema, la governance dell'Inps sarà al centro di un'iniziativa della Funzione pubblica Cgil che mercoledì vedrà confrontarsi il presidente dell'istituto di previdenza, Tito Boeri, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e i segretari generali della Cgil e della Fp, Susanna Camusso e Rossana Dettori.

In casa Cgil l'appuntamento clou è sicuramente la nuova edizione delle Giornate del Lavoro. Quest’anno l’appuntamento è a Firenze, dove tra il 12 e il 14, il sindacato si confronterà con politici, intellettuali, economisti sulle trasformazioni del lavoro e sulle proposte di riforma e di innovazione.

Quanto alle vertenze tiene ancora banco il caso Whirlpool. L'appuntamento è per martedì 9 giugno al ministero dello Sviluppo per parlare del piano industriale che prevede la chiusura degli stabilimenti di None, in Piemonte, e Carinaro, in Campania. La partenza è in salita per un progetto che è stato definito “inqualificaile” persino dal ministro Federica Guidi. Se da una parte c'è la promessa di 500 milioni di investimenti in quattro anni, infatti, dall'altra il conto per i lavoratori è troppo salato: 2mila esuberi su 6mila dipendenti totali. Al momento è in calendario lo sciopero nazionale del gruppo per venerdì prossimo, 12 giugno, con manifestazione a Varese dove c'è la sede europea della multinazionale. La conferma è ovviamente legata all'esito della trattativa al Mise.

C'è anche il caso Ikea. Il primo sciopero dello scorso fine settimana - dopo la disdetta della contrattazione integrativa effettuata dall'azienda - ha registrato adesioni molto alte, fino al 90 per cento. È stata la prova generale dello sciopero nazionale, del quale non è stata ancora decisa la data ma che potrebbe essere indetto nei prossimi giorni. Lo snodo è venerdì prossimo (12 giugno), giorno in cui si terrà un incontro con l'azienda già fissato da tempo al quale i sindacati si presentano con richieste precise. Uno dei temi più sentiti dai "co-workers" (come li definisce Ikea) è il taglio delle maggiorazioni per il lavoro domenicale. Questi dipendenti, che in azienda compongono il 70% dell'intero organico, rischiano di perdere fino a 1.500 euro all'anno.

Sempre più nel vivo anche la stagione dei rinnovi contrattuali. Oggi i leader di Fim, Fiom e Uilm si incontrano per l'ultimo tentativo di costruire insieme la piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici in scadenza a fine anno. Sullo sfondo c'è il tema degli aumenti economici. Nel caso dei chimici le associazioni datoriali hanno chiesto indietro 79 euro a causa dell'inflazione bloccata. Per le tute blu, secondo i calcoli, l'inedita richiesta potrebbe aggirarsi intorno ai 60 euro, azzerando di fatto gli aumenti in busta paga.