“Finalmente si danno prospettive al porto, al suo territorio ed ai lavoratori”. E’ quanto afferma la Filt Cgil nazionale in merito all’intesa quadro sottoscritta da Governo, Regione Calabria, Autorità Portuale, Azienda Mct e Sindacati sul futuro di Gioia Tauro sottolineando che “anni di incertezza produttiva che avrebbero potuto portare ad un disimpegno sia dell’armatore Msc sia del Terminalista, hanno al contrario portato ad un progetto di investimento sul più importante scalo del Sud Italia, attraverso investimenti pubblici ed investimenti privati, in una logica di programmazione, senza la quale, il rischio sarebbe stato quello di desertificare il porto”.

Secondo quanto riferisce la Federazione dei trasporti della Cgil “l’accordo definisce, una volta conclusa anche la procedura prevista dalla legge 223/91, che il personale in esubero in Mct vedrà garantita, con un percorso finalizzato alla sua ricollocazione, la tutela sia di reddito che occupazionale, attraverso attività produttiva reale”.

“Al governo ed al Mit - sostiene infine la Filt - diamo atto di aver portato a compimento gli impegni dell’intesa di luglio 2016, prima a Taranto ed oggi a Gioia Tauro. Adesso si tratta di proseguire con gli impegni assunti, investimenti, volumi produttivi, istituzione della Zes che possono dare un futuro e nuova occupazione al porto di Gioia Tauro anche nell'interesse del Paese”.