A seguito delle polemiche per la gestione del post- terremoto e della crisi nucleare il primo ministro giapponese Naoto Kan ha confermato di volersi dimettere, aprendo la strada alla ricerca di un nuovo leader nel Partito democratico del Giappone (Dpj) e quindi alla guida del governo. Il successore di Naoto sarà il sesto premier in cinque anni. Lo riferisce l'agenzia stampa Kyodo riportata da Reuters.

Tra le maggiori difficoltà che il nuovo premier si troverà a dover fronteggiare ci sono uno yen forte, la ricostruzione dopo il terremoto e lo tsunami di marzo, gli strascichi della crisi nucleare nell'impianto di Fukushima, la necessità di una nuova politica energetica e il debito pubblico che sale con il crescere della spesa sociale in una società che invecchia sempre più rapidamente.

I parlamentari del Dpj voteranno il 29 agosto per la leadership interna. Il vincitore sarà premier, per via della maggioranza del partito nella camera bassa. Kan aveva annunciato a giugno di volersi dimettere, senza però parlare di tempi. Ha confermato oggi le dimissioni dopo che la Camera alta del Parlamento ha approvato due importanti disegni di legge, sull'aumento del debito e sulle energie rinnovabili.