La Cgil ha sottolineato che il tavolo tecnico "avrebbe dovuto approfondire tutti i temi previsti per la fase 2 ad iniziare quindi dai temi della prospettiva previdenziale per i giovani, il riconoscimento del lavoro di cura e la flessibilità in uscita, e abbiamo invitato la delegazione governativa a verificare i margini del mandato essendo questi per noi temi decisivi". Così il segretario confederale di corso d'Italia, Roberto Ghiselli, in una nota diffusa al termine dell'incontro di oggi tra governo e sindacati.

Nel merito dell’individuazione delle attività gravose, spiega, "il governo ha dichiarato che non esistono né studi né rilevazioni che colleghino l’aspettativa di vita all’attività lavorativa svolta e quindi ha invitato a seguire un percorso più empirico, facendo esplicito riferimento all’attuale platea dei lavori gravosi dell’Ape social e ad altre mansioni su cui si è discusso lo scorso anno e che non sono poi rientrate nell’Ape (lavoratori agricoli, marittimi) e a possibili, limitate, ulteriori fattispecie".

Sul tema dei requisiti d'accesso, prosegue il sindacalista, "si è fatto riferimento esclusivamente alle situazioni nelle quali l’attività gravosa è stata svolta al termine del percorso lavorativo, citando il rapporto 6 anni su 7 previsti attualmente dall’Ape social e i precoci". La Cgil ha rilevato che "sarebbe opportuno predisporre un tavolo apposito, composto anche dagli istituti ed enti in grado di supportare scientificamente il lavoro, e intanto intervenire normativamente per bloccare subito l’automatismo dell’incremento dell’età pensionabile previsto dal primo gennaio 2019".

Qualunque intervento sull’aspettativa di vita "per noi dovrà da un lato prevedere una modifica al sistema con effetti generali su tutti i lavoratori e, nell’individuazione delle platee dei lavori nei cui confronti differenziare le condizioni di pensionamento, prevedere una soluzione che coinvolga e comprenda un numero significativo di lavoratori". Per quanto riguarda i criteri ulteriori di accesso "abbiamo comunque considerato improprio riferirsi esclusivamente all’ultima fase del periodo lavorativo, tanto più al modello Ape social e precoci".

I rappresentanti dell’esecutivo hanno escluso la possibilità di poter ragionare su platee ampie, rimarcando ulteriormente i problemi di sostenibilità e i vincoli comunitari. Nell’incontro previsto per domani sera, il governo presenterà una propria proposta su questo tema, relativa sia alle platee dei lavori gravosi sia ai criteri d’accesso. Gli altri temi, con i problemi già evidenziati circa il loro perimetro, verranno afforntati nel successivo incontro fissato per il pomeriggio di mercoledì.

"Naturalmente - osserva Ghiselli -, essendo il primo incontro, fra l’altro di natura tecnica, è prematuro esprimere una valutazione politica compiuta, cosa che faremo al termine di questa fase del percorso e in particolare nel comitato direttivo nazionale previsto per lunedì 13 novembre". Le difficoltà nel rapporto col governo "purtroppo sono confermate - conclude -. Pertanto è ancor più importante, nelle prossime giornate, rafforzare le iniziative unitarie nei luoghi di lavoro e nel territorio sulla base delle decisioni che abbiamo già assunto".