"Solo con la prevenzione si interrompe una strage senza fine. Invece lungaggini burocratiche, tempi della giustizia non compatibili con le necessità di interventi che avrebbero potuto salvare vite, continui tagli delle risorse agli enti locali". E' quanto dichiara il segretario della Camera del Lavoro di Genova, Ivano Bosco, in una nota ripresa anche dal sito di RadioArticolo1.

"Ancora una volta - dice -, la terza in quattro anni, Genova fa la conta delle vittime e dei danni di un'alluvione.
Per fortuna ormai più nessuno parla di tragica fatalità". "Il nostro primo pensiero - scrive -  va sicuramente all'ennesima vittima di questa strage senza fine ed alle centinaia di cittadini che hanno visto, in alcuni casi irrimediabilmente, distrutte abitazioni e luoghi di lavoro che in anni di sacrifici si erano costruiti. Dopo il dolore però viene il momento di accertare le responsabilità che, a nostro parere, vanno individuate in coloro che hanno perso troppo tempo prima di intervenire su un territorio devastato".

"Tre anni fa, alla presenza dell'allora Ministro dell'Ambiente Clini, lanciammo una serie di proposte che se solo in parte attuate, avrebbero consentito di affrontare diversamente le annuali emergenze climatiche. Lungaggini burocratiche, tempi della giustizia non compatibili con le necessità di interventi che avrebbero potuto salvare vite, continui tagli delle risorse agli enti locali hanno portato in queste condizioni".

"Abbiamo chiesto di svincolare dal patto di stabilità che soffoca i Comuni, quelle risorse destinate ad interventi per risanare l'assetto idrogeologico delle città, per mettere in sicurezza strade e scuole ottenendo un duplice risultato: maggiore sicurezza per i cittadini e rilanciare un settore, quello dell'edilizia, in grave crisi occupazionale. Abbiamo dimostrato come ci sia anche un risparmio per la comunità se si lavora sulla prevenzione piuttosto che intervenire per riparare i danni. Abbiamo ottenuto larghi consensi a parole, ma pochi cambiamenti nei fatti", conclude Bosco.