Sulla vicenda dei permessi di soggiorno per  i lavoratori migranti, Cgil, Cisl e Uil sono in attesa che il governo passi dalle parole ai fatti, sulla base di quanto dichiarato dal ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che ha annunciato la volontà di intervenire in tempi brevi sulla normativa, in particolare sul "super balzello" entrato in vigore lo scorso 30 gennaio. Per Cgil, Cisl e Uil, la sovrattassa va immediatamente ritirata, poiché, così com'è non è accettabile, né per il peso che grava sulle famiglie immigrate né per la sua finalizzazione.

Per i sindacati, si tratta di una nuova gabella, già entrata in vigore, che appesantisce il diritto a rimanere in Italia dei cittadini stranieri. La norma prevede tre diversi livelli di tassazione che prima non esistevano, pari a 80, 100 e 200 euro. Inoltre, alla tassa in oggetto non corrisponde né la certezza dei tempi di fruizione né la qualità del servizio né alcun principio di equità. È necessario che il governo intervenga rapidamente sulla durata del permesso di soggiorno per coloro che hanno perso il lavoro, concretizzando quanto più volte annunciato dal ministro della Cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi e dalla stessa Cancellieri.

"Riconfermiamo la richiesta al governo di aprire un confronto su questo tema, come sul complesso delle norme sull'immigrazione, a partire dal recepimento della direttiva Eu n.52, un confronto di merito che porti a soluzioni efficaci e condivisibili. Questa sovrattassa è uno dei prodotti nefasti del pacchetto sicurezza, i cui contenuti sono stati censurati dalla stessa Europa; é sproporzionata rispetto al reddito medio di una famiglia straniera; è illogico un aumento dei costi per un servizio che lo stato non è in grado di fornire nei tempi stabiliti dalla legge (20 giorni). Per queste ragioni, oltre al danno di ritardi insopportabili, si infligge ai cittadini stranieri la beffa di pagare di più per favorire, non l’integrazione, ma ordine pubblico e rimpatri".

A sostegno delle loro richieste, Cgil, Cisl e Uil promuovono per il 10 febbraio iniziative e sit-in davanti alle prefetture di tutta Italia. Così avverrà anche a Genova, dove le tre organizzazioni incontreranno il Prefetto.