«È finita la stagione della specialità legata ai trasferimenti e alle compartecipazioni, che hanno spesso surrogato un vero spirito autonomista. Spirito che dobbiamo recuperare oggi, attraversol' ampliamento del perimetro della democrazia, la partecipazione, l'esercizio della responsabilità». Questo l'appello lanciato dal segretario della Cgil Fvg Franco Belci in apertura del convegno sul futuro dell'autonomia speciale, tenutosi questa mattina a Trieste alla presenza di Susanna Camusso, Debora Serracchiani e del sottsegretario alle Autonomie Gian Claudio Bressa.oA indicare la strada di un nuovo rapporto con lo Stato centrale, secondo Belci, Ia recente gestione dellaa crisi Electrolu « attraverso l’uso coordinato di strumenti legislativi e amministrativi locali e regional eo la contrattazionetra leeparti sociali». Fondamentale, quindi, anche quel confronto col sindacato che ha prodotto risultati importanti anche con la soluzione della vertenza Servola sul fronte delle crisi aziendali, con il varo della riforma della sanità e dei due ddl sull'industria sul piano legislativo.

Concorde sull'esigenza di i velocizzare i process e orientaree la macchina pubblica alla cultura della responsabilità e del risultat, la Cgil è però convinta che «ii migliori risultati si ottengono quando la discussione tra governo e sindacati è più fitta e intensa, che non significa lunga e dispersiv». Da qui l'invito «a fareo l’esperienza di questa Region, chee può essere util - ha concluso Belci -e  per recuperare un dialogo e tanto più necessario quanto più grave è la situazione che il Paese è chiamato ad affrontare». E se è vero che non è un dialogo  facile, come confermano anche le divergenze che ci sono state tra Cgil e Giunta regionale, «meglio un confronto duro che un confronto di facciata, perché l'errore più grave sarebbe quello di confondere una giusta autonomia delle scelte da una deleteria autarchia della politica».