“I tagli di Tremonti hanno dimezzato le risorse alla cultura. Ma, aldilà dei governi, non c'è mai stato un grande investimento su cultura e turismo”. Così Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali e turismo, nel corso della tavola rotonda su “Cultura, turismo e comunicazione” che si sta svolgendo a Rimini nel corso delle Giornate del lavoro in svolgimento a Rimini. In un mondo globalizzato, ha aggiunto “ciascuna economia nazionale deve investire su ciò che ha. L'investimento deve essere fatto dalla politica complessivamente, non solo di chi guida in una fase il ministero”.

Bisogna, insomma, invertire la rotta: “Alla fine anni 70 – ha detto il ministro – eravamo il primo paese al mondo per attrazione dei turisti. Oggi siamo scesi al quinto posto dopo Francia e Spagna, ma siamo il primo paese come meta desiderata. I turisti vogliono venire, ma magari non arrivano perché non c'è un'organizzazione adeguata. Servono quindi riforme strutturali, tanta promozione e investimenti. Tutela e valorizzazione del patrimonio non sono in contrasto tra di loro, anzi vanni integrate”.

“Per il rilanciare il settore – ha detto anche Franceschini – la promozione deve essere di sistema, dell'intero paese, non per singola regione. Anche qui serve una riforma: il nostro sforzo deve essere quello di portare i turisti anche fuori della 'linea' tradizionale Venezia, Firenze e Roma”.