"La legalità ha bisogno di risposte concrete, ogni giorno. E le risposte date dal governo sino ad ora sono inadeguate". Così Gianna Fracassi, segretario nazionale della Cgil, nel corso di una delle iniziative organizzate ieri (22 gennaio) in Calabria nell'ambito della campagna nazionale del sindacato "Legalità, una svolta per tutte".

"Abbiamo chiesto all'esecutivo che si autodefinisce 'governo del cambiamento' di dare un segnale sul fronte della legalità", continua Fracassi. "L'Italia è il paese in cui si è introdotto tardivamente il reato di autoriciclaggio, in una versione 'annacquata': il denaro sporco se destinato per il proprio godimento personale, non determina la punibilità". "Non possiamo definire cambiamento - continua - il mancato intervento sul falso in bilancio, depenalizzato nonostante sia il brodo di coltura di quelle risorse che servono a supportare i fenomeni corruttivi da parte delle imprese".

Inoltre il segretario confederale ha ricordato che in Parlamento è stata depositata la legge di iniziativa popolare sulle aziende sequestrate e confiscate alla mafia,'io riattivo il lavoro'. "Cgil e associazioni hanno raccolto le firme due anni fa e ora quella proposta è bloccata: è necessario intervenire. Perché - spiega - rischiano di restare nel limbo quelle aziende e quei lavoratori che ci dicono 'con la mafia lavoravamo con lo stato no'".

Infine Fracassi ha espresso solidarietà al sindaco di Tropea, Pino Rodolico, la cui auto è stata fatta esplodere nella notte tra il 18 e il 19 gennaio. "La Cgil - ha detto la dirigente sindacale - è vicina al primo cittadino, vittima dell'ennesima minaccia della criminalità organizzata contro amministratori pubblici che svolgono il loro dovere e lottano contro l'illegalità".