La Flc Sicilia giudica positivo il bilancio dei tre giorni di mobilitazione – dal 20 al 22 ottobre – per chiedere la soluzione dei problemi della formazione professionale. “Siamo riusciti a coinvolgere nella vertenza l’Anci,  i comuni e il governo nazionale – dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc regionale – e a riaprire il confronto con l'amministrazione regionale. Ora auspichiamo che dal percorso aperto giungano subito le soluzioni; il nostro impegno a sostegno dei lavoratori naturalmente continua”.

Ieri sera, al termine di una giornata che aveva visto una manifestazione regionale davanti palazzo D’Orleans, è arrivato il presidente della Regione, che ha informato i rappresentanti di Flc e Cgil di un incontro in mattinata degli assessori al lavoro e alla formazione professionale con il ministro del Lavoro Poletti, nel corso del quale si è discusso di incentivi all’esodo e misure per l’accompagnamento alla pensione.

Secondo Flc, "l’apertura dell’interlocuzione tra governe e regione è un primo importante risultato, ed è altrettanto positivo il reperimento di 10 milioni da destinare alla copertura della cassa integrazione dei dipendenti degli enti, ai quali è stato revocato l’accreditamento". Per tutti gli altri (ricordiamo che sono state presentate istanze di ammortizzatori in deroga per 22 milioni, ndr), Crocetta si è impegnato con la Cgil a chiudere entro la prossima settimana l’accordo quadro regionale.

“Un primo impegno – sostiene Scozzaro – è arrivato anche per quanto riguarda gli ex sportellisti: le questioni che abbiamo posto, la chiusura dei rendiconti, il mancato avvio del progetto Prometeo e di Garanzia giovani, saranno al centro lunedì 27 alle 17 di un incontro con il Ciapi e i dirigenti della Regione, con l’obiettivo di rimuovere le criticità”. 

Si apre, infine, uno spiraglio anche sul pagamento di stipendi e arretrati. La regione, infatti, ha confermato l’impegno della regione a chiudere entro sei mesi gli oltre 1.400 rendiconti in sospeso, per quanto riguarda l’obbligo di istruzione e formazione. “Sbloccare le risorse – aggiunge il dirigente sindacale – significa fare ripartire le attività e potere pagare i lavoratori. Ci sembra che sulla formazione si sia riaperto un percorso, che può giungere a buon fine".