Si è svolto stamane, 9 luglio, a Roma presso il teatro Capranica il convegno organizzato da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: “La montagna, il bosco, il lavoro forestale: risorse per un nuovo modello di sviluppo produttivo”, che ha visto la presenza di oltre 500 rappresentanti di tutte le realtà regionali. All'iniziativa è intervenuto, tra gli altri, il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, che ascoltato le sollecitazioni da parte sindacale e ha proposto la costituzione di un tavolo sul tema del sistema forestale.

Questi i cardini della vertenza nazionale che Fai, Flai e Uila hanno oggi avviato: recuperare, oltre alle altre funzioni di salvaguardia del territorio, di prevenzione delle calamità e quelle attribuite dalla società civile al bosco e alle foreste, come la tutela ambientale, paesaggistica e della biodiversità, un essenziale ruolo produttivo sul doppio versante della filiera foresta-bosco-legno e del bosco-foresta-legno-energia. Vanno poi ridefinite e disposte le risorse finanziarie, da individuare nell’insieme degli interventi di programmazione previsti: tutela dell’ambiente, fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fas), da destinare a interventi di programmazione a cominciare dal Pqsf (Programma quadro del settore forestale) che bisognerà aggiornare, attuare e finalizzare, favorendo una gestione complessiva della forestazione. In tale prospettiva, va dato maggior valore alla gestione multifunzionale di una forestazione sostenibile, bisognevole di programmazione e di scelte selvicolturali appropriate.

Inoltre, i sindacati chiedono di accogliere le proposte del ministro Catania per la costituzione di un tavolo che comprenda tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali, in grado di fornire linee guida strategiche coerenti con le politiche comunitarie con particolare riferimento al “Libro verde” della Commissione europea e con la Convenzione delle Nazioni Unite per la diversità biologica, e di far discendere dalle decisioni che saranno assunte nel confronto istituzionale i soggetti che saranno capofila al tavolo contrattuale nazionale, al fine di rafforzare il ruolo di coordinamento del ccnl, da cui derivino contratti regionali adeguati alle specifiche vocazioni e alle migliori pratiche produttivistiche.