ROMA - “Censura e paura non hanno vinto, le adesioni allo sciopero superano l'80 per cento”. Così su twitter la Fp Cgil di Roma e Lazio mentre è in corso la protesta dei lavoratori della Fondazione Santa Lucia con manifestazione davanti all’ospedale. Una protesta scattata “contro i licenziamenti, contro la chiusura del Santa Lucia, contro gli stipendi a singhiozzo, contro una carenza di organico e un carico di lavoro eccessivo”. In questo ultimo mese, scrive la Fp Cgil, "la Fondazione ha prima comunicato di 'essere impossibilitata' a pagare lo stipendio, poi ha annunciato 200 licenziamenti in una riunione in Prefettura e per finire la ipotesi scellerata di chiudere l’ospedale con il licenziamento di tutti i dipendenti e la perdita di un’eccellenza per la città di Roma e per tutta la Regione".

Da subito, prosegue la nota, "ci siamo mobilitati per la difesa dei nostri diritti e di quelli dei malati. Per questa nostra attività di informazione e di organizzazione la Fondazione ha sequestrato l’account della rappresentanza interna Cgil, rea di aver proclamato lo sciopero votato all’unanimità in due assemblee e aver informato i lavoratori, nel tentativo di ridurci al silenzio e farci stare zitti. Nonostante questo – sottolinea la Fp Cgil – siamo riusciti a far emergere la verità di una crisi profonda e anche i medici, in una loro assemblea del 5 aprile, hanno deciso la solidarietà allo sciopero del personale e proclamato un proprio sciopero per il 27 aprile. I lavoratori, la loro professionalità, le loro competenze, sono l’eccellenza di cui si vanta la Fondazione. Il nostro lavoro non può essere messo in discussione per un contenzioso con la Regione Lazio. La nostra lotta è per il lavoro e per la garanzia della salute pubblica".