Peggiorano le prospettive economiche dell'Italia per il 2013. Secondo il Fondo monetario internazionale, che ieri ha presentato il suo outlook di fine anno, il pil italiano registrerà un calo del 2,3% e dello 0,7% rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Rispetto alle ultime stime di luglio del Fondo la crescita è stata tagliata dello 0,4%. La nota di aggiornamento del Def fatta dal Tesoro prevede un calo del 2,4% quest'anno e dello 0,2% nel 2013.

Va subito detto che queste previsioni vanno comunque prese con le molle
. Basta tornare indietro di un anno e andarsi a rivedere le stime che, più o meno in questo periodo, il Fmi faceva sul 2012: +0,5%, con un errore dunque di quasi tre punti percentuali.

In ogni caso il Fondo sottolinea che la ripresa resta debole e si è “ulteriormente deteriorata” in tutta Europa, tanto che Eurolandia sarà in recessione nel 2012 con un pil che scenderà dello 0,4%. Modesta la crescita stimata anche nel 2013 (+0,2%) mentre il pil di Germania salirà dello 0,9% nel 2012 e nel 2013, quello francese di appena lo 0,1% quest'anno e lo 0,4%l'anno prossimo. Il pil globale salirà del 3,3% nel 2012 e del 3,6% nel 2013. Nonostante le politiche adottate, viene sottolineato, “la crisi dell'eurozona si è approfondita e nuovi interventi si rendono necessari” per evitare ulteriori effetti negativi.

Tra questi c'è prima di tutto la disoccupazione che in Italia è destinata a crescere ancora nel prossimo futuro secondo il Fmi: dall'8,4% del 2011 (ma ieri la Bce spiegava che questo dato è sottostimato perché non tiene conto degli scoraggiati) al 10,6% nel 2012 e ad un picco dell'11,1% nel 2013, poco sotto l'11,5% della media di Eurolandia dove spiccano paesi come Spagna e Grecia oltre il 25%. La Francia toccherà il 10,5%, la Germania un invidiabile 5,3%.

L'allarme lavoro riguarda comunque il complesso delle economie avanzate, spiega il Fondo monetario internazionale, e più del 10% della forza lavoro resterà disoccupata nel 2013 in Europa mentre il rapporto in Grecia e Spagna sale appunto a uno su quattro. Più in generale, osserva il Fondo monetario, almeno la metà dei giovani sono senza lavoro nei paesi periferici dell'Eurozona. Il livello di disoccupazione resta “inaccettabile” osserva l'istituto di Washington.

Le prescrizioni del Fondo per sanare la situazione sono però sempre le stesse
: “Spagna e Italia devono proseguire con i piani di risanamento di bilancio, di ristabilimento della competitività e della crescita”. Lo chiede Olivier Blanchard, capo economista del Fmi aggiungendo che “la ricapitalizzazione delle banche non deve pesare sul debito” dei due paesi che devono essere “in grado di finanziarsi a tassi ragionevoli”.