Alfio Mannino, 46 anni, di Randazzo (Catania), è stato confermato alla guida della Flai Cgil Sicilia, la federazione dei lavoratori dell’agroindustria. Lo ha eletto l’assemblea generale della categoria con 80 voti a favore e 5 contrari al termine del congresso. Confermata anche la segreteria: Tonino Russo, di Palermo e Pina Isgrò, di Patti. Mannino ha ribadito, parlando dopo l’elezione, la richiesta della Flai Sicilia di “un piano del lavoro con al centro il settore agroalimentare e quello forestale, con gli obiettivi del governo e della tutela del territorio, della crescita dell’occupazione, della dignità del lavoro”. A quest’ultimo proposito ha ribadito l’impegno della Flai “contro lo sfruttamento, contro il caporalato, contro ogni forma di discriminazione e di razzismo”. “Creare lavoro – ha detto- significa difendere e qualificare l’attuale occupazione rilanciando e rinnovando profondamente la base industriale e la specializzazione produttiva del paese da nord a sud. Noi riteniamo che il settore agroalimentare possa dare un grande contributo allo sviluppo e quello forestale anche alla salvaguardia del territorio”. Quest’ultimo è stato tema centrale nell’intervento della segretaria generale nazionale della Flai, Ivana Galli, conclusivo del dibattito congressuale. “In un Paese in cui l’88% dei Comuni è in zone a rischio idrogeologico- ha detto Galli- il tema delle manutenzioni e della messa in sicurezza sono importantissimi. Fare ripartire lo sviluppo- ha aggiunto-è farlo ripartire dal Mezzogiorno e fare ripartire i salari e i diritti. Forestale e consorzi di bonifica – ha sottolineato Galli- sono dotati di alte professionalità in grado di intervenire proficuamente sul territorio”. Galli ha ancora detto che “bisogna intervenire per evitare lo spopolamento di intere aree e in questo senso le Snai, con gli interventi negli ambiti previsti, possono dare un grande contributo. Si tratta di riaccendere il paese- ha concluso- è questo che rappresenta il modello Riace”. In mattinata si è svolta una tavola rotonda sul tema Sicilia: terra di legalità e pace. E’ anche intervenuto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro: “L’agricoltura, ma vale anche per altri settori- ha detto- ha delle potenzialità inespresse che andrebbero sostenute, sviluppate e messe a sistema. L’agricoltura vale 6 miliardi di Pil- ha aggiunto- e potrebbe fare ancora molto di più. Come Cgil - ha sottolineato Pagliaro- confermiamo il nostro impegno a difesa della 199 e rivendichiamo un luogo pubblico per l’incontro di domanda e offerta in agricoltura, perché tra i lavoratori migranti e quelli italiani non c’è uno che vince e uno che perde, a vincere è sempre il caporale”.