Sono lavoratori nelle scuole, hanno un contratto a tempo indeterminato ma con sospensione estiva in cui non percepiscono né retribuzione né contribuzione, senza diritto neanche agli ammortizzatori sociali. Si tratta di lavoratori negli appalti educativi scolastici di assistenza all'Handicap, educativa domiciliare, pre e post-scuola, accompagnamento scuolabus. Si parla di un migliaio di lavoratori nella provincia fiorentina, in maggioranza donne. “Serve un intervento normativo per sanare la situazione di questi lavoratori del cosiddetto part time ciclico verticale-misto, che d’estate non hanno né reddito, né contributi, né sostegno al reddito”: per questa ragione stamani circa 300 lavoratori, Fp Cgil e Usb hanno fatto un presidio a Firenze davanti alla Prefettura.

Le proposte che sono state portate al Prefetto (l’obiettivo è che siano accolte e coperte economicamente nella legge di stabilità) sono:

- per il passato, il riconoscimento dei contributi sulle 52 settimane annue, invece che sulle settimane di lavoro: c'è una direttiva europea che dice all'Italia di spalmare i contributi, e numerose sentenze passate in terzo grado di giudizio che condannano l'Inps e vedono riconosciuto il diritto ai lavoratori di spalmare i contributi. L'Inps resiste perché senza una modifica della norma non può fare altrimenti, quindi paga anche tutte le spese processuali;

- per il futuro, una forma di ammortizzatore sociale tipo Naspi per il periodo di sospensione (la Naspi sanerebbe il problema contributivo, ma soprattutto consentirebbe a questi lavoratori di sopravvivere).

A breve, sul tema, la Cgil chiederà un incontro a tutti i parlamentari del territorio.