PHOTO
"Pur non avendo condiviso in diverse occasioni alcune prese di posizione del dottor Cantone, mai come oggi ha invece ragione nel chiedere un piano straordinario di verifica e di intervento sull'enorme patrimonio privato costruito abusivamente negli anni, anche grazie a messaggi sbagliati (i condoni fatti o annunciati) e alla connivenza di diversi amministratori locali". Lo dichiara in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil.
"Per affrontare oggi la situazione di milioni di abitazioni abusive - aggiunge Genovesi - serve però un'azione di sistema, sapendo utilizzare le norme che già ci sono e agendo su più piani. Il primo è quello di potenziare gli organici dei comuni e del genio civile, dissanguati da anni di tagli al personale, con un piano straordinario di assunzioni: non solo per verificare le centinaia di migliaia di pratiche di condono presentate nel tempo ma anche per avere personale competente in grado di verificare ex post gli interventi di qualificazione e messa in sicurezza degli immobili, anche quelli regolarmente edificati ma non adeguati in termini sismici (oltre il 60% del costruito ha più di 50 anni nel nostro paese)".
Quindi occorre introdurre obbligatoriamente il fascicolo di fabbricato, come richiesto da anni dalla Fillea Cgil ma anche dai principali esperti del settore e delle professioni. "Non possiamo subire il ricatto degli immobiliaristi che mettono il portafogli davanti agli interessi della collettività, pena il solito e disgustoso pianto di coccodrillo, in attesa della notizia di cronaca successiva". Secondo il sindacalista, "serve poter rendere cedibile alle banche il bonus sisma, anche allargando meccanismi virtuosi come quelli tecnicamente molto avanzati pensati per la ricostruzione provata nelle aree del sisma, con pagamenti a ogni Sal direttamente dalle banche, individuate dal proprietario, all'impresa edile, anche per ottenere effetti massivi, superando le problematiche legate all'incapienza".
Infine, se da un lato occorre individuare strumenti, come quelli suggeriti da Legambiente per sostituire i poteri di alcuni sindaci che non possono o non vogliono operare le demolizioni, "non ci si può nascondere che in alcune aree del paese l'abusivismo, nel tempo, ha risposto pur in modo illegale e sbagliato, anche al tema di dare una casa alle famiglie più disagiate. E questo - conclude Genovesi - per mancanza di una seria politica per l'edilizia popolare che è forse l'aspetto più taciuto di tutta questa situazione stratificatasi nel tempo".