Le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell'Emilia Romagna, unitamente al coordinamento delle
delegate e dei delegati di Coop Adriatica area Emilia, a seguito della decisione della cooperativa di estendere gli orari commerciali di apertura al pubblico del negozio di via Farini fino alle ore 23, decidono di aprire lo stato di agitazione sindacale sull’intera piazza di Bologna. "Valutiamo assai negativamente il metodo unilaterale adottato da Coop Adriatica, che a poche settimane dalla firma di un nuovo contratto integrativo aziendale, assume tale decisione senza garantire a sindacati e lavoratori un confronto preventivo", sostengono le tre sigle.

"Nel merito, i sindacati "giudicano negativa e pericolosa la scelta di estendere oltre il normale orario l'apertura al pubblico, in assenza di una strategia commerciale dedicata, riproponendo quindi lo stesso 'servizio' già garantito a soci e clienti sette giorni su sette per almeno tredici ore al giorno. Inoltre, esprimono forte preoccupazione per il peggioramento delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, già sottoposti da tempo al massimo regime di flessibilità degli orari di lavoro e colpiti dalla liberalizzazione selvaggia degli orari commerciali derivante dal cosiddetto decreto Salva Italia".

"Una deriva, quindi, che sembra poter rappresentare l'ultima frontiera della flessibilità nella grande distribuzione organizzata che, senza sostenere in alcun modo la ripresa dei consumi nè tantomeno l'occupazione, polverizza ulteriormente il mondo del lavoro, aumenta il dumping contrattuale e la concorrenza sfrenata tra imprese, disegna un'idea di società tutta proiettata sul mero consumo, lontana dalla cultura del benessere, del tempo libero, dello stare insieme", aggiungono le organizzazioni sindacali. Pertanto, a partire dai prossimi giorni, Filcams, Fisascat e Uiltucs e i delegati di Coop Adriatica programmeranno un ciclo di iniziative e proclamano  otto ore di sciopero da calendarizzare durante  l'intero periodo di mobilitazione e chiedono a Coop Adriatica il ritiro della decisione aziendale e il rientro al normale orario di chiusura.