L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, "ha confermato che non ha alcuna intenzione di chiudere stabilimenti in Italia". Così i segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, al termine di un incontro che si è svolto oggi (16 ottobre) a Roma proprio con Marchionne. Un "incontro segreto", a quanto si apprende, che si è svolto senza Cgil.

Soddisfatti invece Bonanni e Angeletti. Per il leader della Uil l'incontro è "servito ad avere conferma che Fiat non ha alcuna intenzione di chiudere stabilimenti in Italia. Il 30 ottobre spiegherà i nuovi piani". Anche per Bonanni "non chiuderà stabilimenti".

Ci sarebbe addirittura un nuovo piano industriale secondo la Fim. "C'è una revisione del piano industriale sulla base del mercato che è cambiato, con questa revisione saranno assicurati prodotti e continuità produttiva per tutti e quattro gli stabilimenti". Così il segretario Beppe Farina.

Fin qui gli annunci. C'è poi la realtà dei fatti: arriva la nuova ondata di cassa integrazione a Melfi e Cassino. Il Lingotto ha deciso altre due settimane di cassa integrazione allo stabilimento di Cassino, nel Frusinate, che impegna 3.900 operai. Lo stabilimento di Melfi (Potenza) che produce la Punto ha annunciato nuovi stop a novembre e dicembre percirca 5mila lavoratori. A novembre fabbrica ferma dal 12 al 20 e nei giorni 23, 26 e 30 novembre. Dicembre, operai a casa dal 3 al 10 e poi 14.

La Fiat ha un nuovo piano industriale? "Siamo alla fantasia al potere". E' il commento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Marchionne ha incontrato solo Cisl e Uil. "E dov'è la notizia?", risponde il segretario.

E' critico sulle rassicurazioni di Marchionne anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: "Se è vero lo valuto positivamente, ma in questo momento ci sono molti annunci, da parte di molti. Preferirei un po' meno annunci e un po' più i cose concrete".