Cominciano a farsi sentire gli effetti del contratto di primo livello del Gruppo Fiat non siglato dalla Fiom. Dopo il primo caso alla Magneti Marelli di Crevalcore (Bologna), arrivano anche a Modena i tagli in busta paga per le cosiddette malattie brevi. “Diverse decine di lavoratori dello stabilimento Cnh di Modena sito in via Pico della Mirandola – si legge in un comunicato della Fiom Cgil di Modena –stanno ricevendo in questi giorni dal responsabile del personale le lettere di avviso che le buste paga di febbraio saranno decurtate causa i periodi di malattie brevi che vanno da uno a cinque giorni negli ultimi 12 mesi”.

“Stimiamo che il taglio possa andare dai 60 euro a qualche centinaia di euro a seconda dei periodi di assenza, dei livelli di inquadramento e turni di lavoro”, spiega Fernando Siena della Fiom di Modena. Un danno significativo se si tiene conto dei salari medi dei lavoratori che si aggirano intorno ai 1.300-1.400 euro mensili. “Si tratta di un vero e proprio attacco ai diritti dei lavoratori ammalati – continua Siena – si perde una conquista storica, il diritto alla retribuzione dei primi 3 giorni di malattia appunto, e si spingono i lavoratori (per non perdere salario) ad andare al lavoro anche se ammalati, o paradossalmente ad allungare i periodi di malattia stessa di almeno 6 giorni”.

La Fiom Cgil denuncia questo “grave attacco ai diritti dei lavoratori” e avverte che queste penalizzazioni “potranno essere applicate anche ai lavoratori di Cnh San Matteo, Ferrari e Maserati qualora si superi il 4 per cento di assenteismo medio del secondo semestre 2012 in ogni stabilimento”.