“La grande partecipazione alle assemblee in sciopero organizzate dalla Fiom Cgil che si sono tenute oggi alla Cnh di Jesi (Ancona) dimostrano sia la necessità di riaprire un confronto con l'Azienda per cercare un accordo che punti sull'innovazione del prodotto, invece che sulla riduzione dei diritti, sia il malcontento delle lavoratrici e dei lavoratori della Fiat che, oltre a vedersi decurtare dalla loro retribuzione le assenze per malattia, hanno ricevuto un abbassamento del salario a causa del nuovo Ccsl, mentre lo stipendio di Marchionne continua ad aumentare”. Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, ha così commentato lo sciopero di oggi alla Cnh di Jesi, che ha visto adesioni di circa il 60% dei dipendenti.

“La buona adesione allo sciopero dimostra anche che la Fiat non è riuscita, come ha provato a fare in tutti i modi, a far fuori la Fiom dalle sue fabbriche - ha aggiunto -. Parlando con i lavoratori e le lavoratrici della Cnh è nuovamente emersa la necessità di un cambio di direzione nelle politiche del Paese: l'assenza da troppo tempo di una politica industriale, infatti, rischia di far saltare l'intero sistema industriale italiano. Per questo, abbiamo ribadito – con il consenso dei lavoratori - la necessità di un confronto con le forze politiche e di una grande manifestazione nazionale a Roma a maggio che rimetta il lavoro al centro degli interventi del prossimo Governo.”