“Non è sufficiente plaudire all’operato delle forze dell’ordine, è invece necessario collaborare denunciando qualsiasi evento corruttivo, rompendo definitivamente quei silenzi omertosi sempre più diffusi dal Nord al Sud del Paese. E’ un dovere anche nei confronti delle giovani generazioni”: lo dice Vito Alagna, segretario generale del Silp Cgil della Sicilia, dopo l’operazione della Digos di Agrigento sulle false invalidità.

“Viene confermato – continua Alagna – quanto da tempo sostenuto dal Silp, che ha posto il tema della corruzione al centro del recente congresso, definendola una condizione culturale consolidata nel sistema paese. Gli arresti e gli avvisi di garanzia ad Agrigento dimostrano che non c’è spazio per i furbi, per i disonesti e per i corrotti e che, anche se c’è voluto tempo, la giustizia trionfa e le persone che rispettano la legge non sono scavalcate dai disonesti”.

Per questi ultimi il Silp auspica “pene esemplari” e laddove possibile “la confisca dei beni e la restituzione del maltolto alle casse dello Stato, ai cittadini. Sappiamo bene che occorrono strumenti legislativi efficaci e in tal senso auspichiamo la piena applicazione delle nuove norme anticorruzione e che il governo siciliano si costituisca parte civile contro quei funzionari, medici e dipendenti regionali infedeli e corrotti”.