“La decisione del governo Monti di dar corso all’acquisto dei primi cacciabombardieri F35 JSF, annunciando contestualmente, a conclusione del Consiglio Supremo di Difesa, la possibile riduzione della commessa da 131 a 100 unità, come altri tagli alle spese militari, mette in evidenza il già noto problema di rivedere non solo la quantità della spesa, ma l’impostazione e le scelte strategiche del nostro sistema di difesa”.

La denuncia è contenuta in comunicato del Dipartimento Politiche Globali della Cgil, che così prosegue: “Proprio ora che viviamo un momento di emergenza economica, sociale e ambientale che impone sacrifici e scelte, è il momento di disegnare il futuro del paese. I tagli non possono eludere le scelte e noi chiediamo che l’aggiornamento del parco militare sia orientato alla difesa del paese dalle minacce ambientali, dal degrado del territorio, alla messa in sicurezza e alla prevenzione”.

“Pace, sicurezza e sviluppo sostenibile – conclude il comunicato – si consolidano con la politica, la cooperazione, la giustizia sociale e con l’investimento e la riforma del sistema multilaterale delle Nazioni Unite”.