“Non si può non apprezzare l'impegno del governo per tentare di raddrizzare il piano inclinato su cui si è collocata la vicenda dell'ex Ilva e a cui hanno contribuito sia gli atteggiamenti irresponsabili e inaccettabili di ArcelorMittal, sia gli atti e i comportamenti contraddittori e incauti del governo stesso. Quello che però deve essere chiaro è che non deleghiamo a nessuno la rappresentanza dei lavoratori del gruppo”. Così in una nota Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile siderurgia.

"Se si pensa di presentare al sindacato un'intesa preconfezionata tra il governo e ArcelorMittal, che metta in discussione i vincoli e la struttura dell'accordo del 6 settembre 2018, magari aprendo alla possibilità di dichiarare qualche migliaio di esuberi, è bene sapere e far sapere che questa soluzione non è per noi accettabile, né tantomeno praticabile”, attacca il sindacalista.

In troppi stanno continuando a ballare cinicamente sul ‘Titanic’, mentre le scorte di materie prime si stanno esaurendo e si sta avvicinando il punto di non ritorno di spegnimento degli impianti. Continuiamo a chiedere un incontro urgentissimo tra le parti per conoscere l'effettivo stato della trattativa con ArcelorMittal e per evitare che si generino equivoci e spiacevoli sorprese: il sindacato non delega la sua funzione di rappresentanza”, termina la nota.