“Non sono bastate 5 mila persone in piazza per essere ascoltati accetto qualsiasi sacrificio, ma non ritengo giusto che si colpiscano i più deboli”. Con queste parole il sindaco di Portoferraio, sull'isola d'Elba, ha rassegnato le sue dimissioni in segno di protesta dopo lo "smantellamento di fatto" dell'ospedale cittadino, conseguenza della 'spending review', una norma che, secondo il sindaco, “lede diritti costituzionalmente garantiti”. Le dimissioni diventeranno esecutive tra venti giorni e il sindaco ha annunciato che le revocherà solo se “vi saranno mutamenti sostanziali”.

Un anno fa, come ricorda il sindaco in un articolo pubblicato da La Nazione, cinquemila persone scesero in piazza per chiedere un forte rilancio dei servizi sanitari sull'isola d'Elba, dando vita ad un complessivo 'progetto Elba' che tenesse conto delle richieste presentate in conferenza dei sindaci: “Di tutto questo - spiega Peria - pressoché niente si è concretizzato. Siamo stati anzi informati dall'Azienda che scomapriranno dalla programmazione finanziaria gli ultimi 467 mila euro che la Regione eroga per l'insularità. La mancata realizzazione degli accordi del 2011 e i nuovi tagli prefigurano un presidio ospedaliero che non sarà più tale: senza una chirurgia vera, senza un'ortopedia efficiente, senza una medicina riqualificata non c'è più un ospedale”.

“Rassegno le mie dimissioni - scrive ancora Peria - sperando che con un passo indietro se ne possa fare uno in avanti. Sono dimissioni non per andarsene, ma per difendere i diritti dei cittadini elbani: un ultimo tentativo per avere le risposte che finora non abbiamo ottenuto, anche dallo Stato”.