Parte dalle delibere assunte dall’ultimo congresso della Cgil, l’intervento alla Conferenza di Roma di Harald Egger, delegato Filcams alle Terme di Merano: “Noi in occasione di quell’appuntamento – ha ricordato – avevamo scelto di rivederci per ragionare su noi stessi, sul nostro modo di stare insieme. Ebbene, a più di un anno da quelle assise, anche in ragione di ciò che è successo e sta succedendo nel paese, a partire dalle decisioni della politica, questa Conferenza non era più rinviabile”.

Una Conferenza che si rivelerà utile, “solo se il nostro obiettivo finale si confermerà il rinnovamento del nostro modello organizzativo e della nostra agenda di priorità”. “La società e il mondo del lavoro sono cambiati – ha proseguito Egger -, la precarietà e l’invecchiamento della popolazione hanno indebolito le relazioni industriali. Se vogliamo essere onesti dobbiamo ammettere che il sindacato, oltre al lavoro nelle aziende e nel pubblico impiego, non è in grado di rappresentare il lavoro precario e i nuovi lavori”.

“Le classiche strutture del sindacato confederale sono sempre più in difficoltà sia nel dare le risposte giuste ai nuovi bisogni in campo contrattuale, che a intercettare il lavoro atipico e parasubordinato”, ha continuato il delegato della Filcams. “Per questo è giusto che la Conferenza di organizzazione si occupi anche del nuovo modello contrattuale”.
“A tal riguardo, la Camera del lavoro è un luogo che va assolutamente potenziato, non a parole, ma ragionando seriamente sui diversi livelli di contrattazione. Va bene difendere il ruolo – insostituibile – del ccnl, ma va malissimo se questo non si finalizza a obiettivi di maggiore inclusività e, soprattutto, se non si accompagna a nuove forme di contrattazione di secondo livello, di sito e di filiera”.