Dalle opere  ferroviarie, come il Brennero, il Terzo Valico e la Milano-Brescia-Verona, a quelle stradali, come la Salerno-Reggio Calabria e il Quadrilatero Marche-Umbria, fino ad arrivare alle opere metropolitane, come la Linea C a Roma, la Circumetnea e la Tranvia di Firenze. Sono 25, secondo Feneal, Filca e Fillea, i cantieri prioritari da aprire o da rilanciare per far ripartire l'edilizia in Italia, puntando forte sul lavoro e gli investimenti.

I sindacati li hanno elencati tutti oggi (5 aprile) a Roma, durante l'Assemblea nazionale dei lavoratori delle costruzioni, con la quale è stata aperta la Vertenza nazionale, declinata in singole vertenze su scala regionale che saranno organizzate nelle prossime settimane. Con lo slogan “UnitiXilFuturo”, partecipano all'incontro i segretari generali delle categorie, Panzarella, Turri Schiavella, e i segretari generali Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo.

Camusso, il lavoro all'insegna della legalità
FOTOSchiavella: la bussola dell'unità
Il documento dei sindacati
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Dopo 8 anni ininterrotti di crisi, infatti, non ci sono tracce di una vera ripresa del settore. La filiera della costruzioni è stata senza dubbio il comparto più colpito con 800mila posti di lavoro persi tra edilizia e settori collegati. Senza un vero rilancio degli investimenti pubblici e adeguate politiche industriali per stimolare il mercato privato però, secondo i sindacati, non può esserci vera ripresa.

“La crisi di questi anni è frutto certamente di congiunture sfavorevoli ma anche di scelte politiche sbagliate - ha detto Walter Schiavella, segretario generale della Fillea (qui il suo intervento), aprendo i lavori - . Ci hanno raccontato che il problema è il contenimento del deficit e del debito, che le regole sono lacci e lacciuoli a freno della libertà  di impresa, che la crisi si supera abbassando il costo del lavoro e non aumentando la competitività di sistema, ma il sindacato ha sempre spiegato che la strada da percorrere è un’altra: investimenti certi e trasparenti, regole efficaci, qualità e innovazione per assumere la sfida di un nuovo modello di sviluppo sostenibile del settore e del paese.”

Per far ripartire i cantieri in piena trasparenza, sicurezza e legalità, quindi, per i sindacati sono necessari appositi protocolli di contrattazione, nel contesto dei quali “bisogna utilizzare tutte le strumentazioni offerte dal contratto nazionale per garantire flessibilità e velocità di esecuzione delle opere. Ma anche il monitoraggio e la velocizzazione di tutti i programmi di spesa pubblica in atto. Oltre a ecoincentivi e incentivi per ristrutturazioni su base decennale “orientati alla aggregazione della domanda privata e legati a strumenti di verifica della regolarità del lavoro”.

L'obiettivo, in sostanza, è una politica industriale finalizzata della qualificazione dell’offerta e del sostegno ai processi di innovazione e ristrutturazione aziendale di tutto il settore legno-arredo e materiali da costruzione. Per far ciò, però, Feneal, Filca e Fillea lavoreranno insieme su tre temi fondamentali: lavoro, contratti e pensioni

Lavoro 
In questi anni, inoltre, le varie leggi (Jobs Act e Legge Fornero) hanno favorito la frammentazione e la precarizzazione del lavoro. Nessun intervento, quindi, dicono i sindacati, risulterà efficace se “scollegato da adeguate strumentazioni per rendere efficiente e trasparente il mercato, sicuro e regolare il lavoro”. Questo sarà possibile solo attraverso il contrasto al falso lavoro autonomo e l'esclusione dell’utilizzo dei voucher nel settore delle costruzioni. Ma anche con il ripristino del Durc nella sua originaria formulazione, l'introduzione di un patente a punti per la qualificazione di impresa, e il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, e una seria revisione degli appalti e delle clausole di salvaguardia.

Contratti
Feneal Filca Fillea condividono inoltre, la scelta di Cgil Cisl Uil di dotarsi di un nuovo modello di relazioni industriali inclusivo, e vogliono proseguire una stagione contrattuale che, dopo il positivo rinnovo del contratto Cemento Calce e Gesso Industria e quello dei Laterizi Industria, li vede
impegnati nelle vertenze contrattuali dei lavoratori dei settori Lapidei e Legno Arredo. Per quresto servono “un unico tavolo di contrattazione con le parti datoriali”, “la valorizzazione dei contratti integrativi” e “la riorganizzazione e razionalizzazione degli Enti bilaterali attraverso l’introduzione di parametri oggettivi”. Ma anche un “contratto di cantiere al fine di dotarsi di norme contrattuali e di un sistema bilaterale inclusivo che omogeneizzi le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti”. 

Pensioni 
Per Feneal Filca Fillea, infine, in edilizia è impensabile andare in pensione a 67 anni e 10 mesi (l’età più alta d’Europa, destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni). Per questo, in linea con piattaforma unitaria i sindacati confederali, chiedono l'uscita flessibile dopo 62 anni indipendente dai contributi; di usare il contratto per agevolare il raggiungimento della pensione, di valorizzare la previdenza integrativa con forme di adesione contrattuale,  e di prevedere un “bonus” contributivo in relazione alla diversità dei lavori.