Una giornata tutta piemontese e fitta di appuntamenti e impegni quella di oggi per il segretario generale Susanna Camusso, un'altra tappa del lungo viaggio nell'ambito della campagna referendaria della Cgil, che continua per tutto il paese dopo il primo importante risultato raggiunto con il decreto del Governo in materia di voucher e appalti, varato il 17 marzo scorso.

Biella, Novara, San Pietro Mosezzo, Novi Ligure: Camusso ha incontrato lavoratori e lavoratrici, cittadini e militanti, iniziando la sua giornata in piazza Santa Marta a Biella. mentre nel pomeriggio ha tenuto un'assemblea con le lavoratrici tessili della fabbrica In.co. di San Pietro Mosezzo, una delle aziende leader nel polo della moda del gruppo Ermenegildo Zegna.

Arrivata stamattina nella sede della Camera del lavoro biellese, Susanna Camusso ha percorso a piedi il breve tragitto verso piazza Santa Marta, affollata di tantissime persone. “Vorremmo ricostruire un orizzonte, forse un'utopia – ha esordito il segretario nel suo intervento –. L'abbiamo chiamato in tanti modi diversi: un cambiamento radicale, la ricostruzione del diritto del lavoro, il nuovo statuto dei lavoratori, ricostruire un'utopia per fondare un nuovo percorso".

"Era ed è stata una svolta radicale rispetto alla condizione in cui eravamo, per questo abbiamo attraversato l'Italia facendo più di 40 mila assemblee nelle quali abbiamo proposto ai lavoratori di provare a scommettere su una prospettiva – ha aggiunto la sindacalista –, che non fosse chiusa nel gioco quotidiano degli insulti del presidente del consiglio di allora, del continuare a scaricare sulle parti sociali e sul sindacato le responsabilità. Abbiamo proposto ai lavoratori di provare a ricostruire un Paese fondato non sul lavoro low cost, non sull'idea che pagando meno ed eliminando i diritti si potesse avere chissà che luminoso sviluppo, ma di provare a scommettere sul meglio della nostra tradizione, sul lavoro di qualità sulla professionalità".

Il segretario generale ha ribadito le ragioni della prosecuzione della campagna della Cgil: “Anche quando avremo la legge non smobiliteremo, perché l'obiettivo è quello di ottenere la Carta dei diritti universali del lavoro. Se non vogliono che si vada al voto per il referendum, devono abrogare sia i voucher che la mancanza di responsabilità solidale negli appalti, per riaprire un dibattito politico che ridia dignità ai lavoratori e alla loro professionalità”. “I giornali hanno detto che il governo si inchina ai sindacati – ha sottolineato Camusso – ma non ce ne siamo accorti.. Noi abbiamo chiesto l'abolizione dei voucher perché si sono dimostrati una nuova brutale forma di precariato, un modo per eludere i contratti e rompere il legame di responsabilità tra datore di lavoro e lavoratore. E a chi protesta ricordo che l'attuale legislazione consente di poter ricorrere a un vastissimo panorama di opzioni contrattuali alternative”. 

Il viaggio è proseguito poi a Novara, in piazza della Repubblica, per un dibattito pubblico con la presenza delle associazioni del territorio e della cittadinanza, mentre stasera (30 marzo) alle 21.00, la segretaria generale sarà a Novi Ligure (al Centro Fieristico Dolci Terre di Novi), – un appuntamento organizzato unitariamente da Cgil Cisl Uil – per incontrare le lavoratrici e i lavoratori dell'outlet di Serravalle Scrivia e discutere delle difficili condizioni cui è spesso sottoposto chi lavora nel settore del commercio, per ribadire forte e chiaro che il lavoro non è una merce.

I lavoratori del centro commerciale denunciano da tempo orari di lavoro massacranti, contratti modesti, rapporti di lavoro precari, festivi non sempre pagati. Dopo l'annuncio dell'apertura straordinaria prevista per i giorni di Pasqua e Santo Stefano (passando da 361 a 363 giorni di apertura all'anno), decisa dalla direzione del centro, è iniziato un percorso di protesta che arriverà alla proclamazione dello sciopero e alla manifestazione nell’area dell’outlet proprio nei giorni di Pasqua, sabato 15 e domenica 16 aprile.