“Non siamo disposti ad affrontare un rinnovo che abbia l'unico obiettivo di ridurre salario e diritti”: è questo il motivo che ha spinto i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil a proclamare due giornate di sciopero delle lavoratrici e delle lavoratrici della distribuzione cooperative per i prossimi 7 novembre e 19 dicembre. Il contratto nazionale di lavoro della Distribuzione Cooperativa è scaduto da quasi due anni, dal dicembre 2013, e la trattativa tra sindacati e cooperative, avviata con diverse difficoltà, non è mai entrata nel vivo del negoziato.

"La crisi economica degli ultimi anni, le vertenze occupazionali e il rinnovo del contratto nazionale con Confcommercio – si legge in un comunicato della Filcams –, hanno portato le cooperative ad avanzare proposte irricevibili per le organizzazioni sindacali: riduzione delle maggiorazioni, doppi regimi salariali, ridefinizione del sistema di classificazione, malattia, sono i punti sui quali i sindacati hanno espresso la loro contrarietà".
 

 

“Siamo pronti ad affrontare il confronto con la consueta responsabilità, per arrivare ad un rinnovo che abbia un progetto contrattuale per dare stabilità alle imprese e all'occupazione – ha affermato Alessio Di Labio della Filcams Cgil –, ma riteniamo necessario un cambio di passo da parte delle cooperative per avviare un negoziato che non abbia l’unico obiettivo di colpire il costo del lavoro e ridurre la differenza dei costi rispetto al contratto del terziario”.

Per questo i lavoratori delle cooperazione sono chiamati il 7 novembre e il 19 dicembre a scendere in piazza al fianco dei colleghi della grande distribuzione organizzata, per difendere diritti e salari, e chiedere rispetto e qualità del lavoro.

Il contratto è di grande rilevanza. Le grandi cooperative in Italia sono 9 e coprono tutto il territorio nazionale: Coop Liguria, Coop Lombardia, Novacoop (Piemonte); Coop Adriatica (Veneto, Marche, Abruzzo e Bologna), Coop Consumatori Nordest (parte dell’Emilia Romagna e Veneto), Coop Estense (Emilia Romagna e Puglia); Coop Centro Italia (Umbria e L’Aquila), Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno (Toscana, Lazio e Campania). Insieme, danno lavoro a 60.000 dipendenti di cui il 69% donne; i soci sono circa 6 milioni e quasi 1.400 i punti vendita tra ipermercati, supermercati, discount e punti vendita di piccole e medi cooperative. Sabato 3 ottobre sarà ufficializzato il progetto Coop 3.0, la fusione tra Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori che darà vita alla più grande cooperativa di consumo di Italia.