Uno schiaffo per i tantissimi precari dell’università e della ricerca. La Commissione Bilancio della Camera, ha bocciato la possibilità di estendere la Disc-Coll – l’indennità di disoccupazione per i collaboratori introdotta dal Jobs Act – agli assegnisti di ricerca. Se la misura è stata così prorogata con la legge di stabilità anche per il 2016, continua a tener fuori una grande quota di lavoratori che mandano ormai avanti in questo paese il mondo della ricerca e dell’università, dove la loro quota è ormai oltre il 40 per cento.

Flc Cgil e Adi (l’Associazione dottori e dottorandi di ricerca), “esprimono profondo sdegno per l’inaccettabile passo indietro fatto rispetto all’emendamento approvato il 26 novembre dalla Commissione Lavoro, ennesima dimostrazione del totale disinteresse da parte del Governo e di interi settori classe politica nei confronti di un’intera generazione di giovani ricercatori. Dopo anni di drastici tagli alle risorse destinate a Università e Ricerca e di blocchi del reclutamento che hanno compromesso qualsiasi possibilità di futuro per la parte più vitale del nostro sistema accademico, ora si preclude anche il diritto a un qualsiasi ammortizzatore sociale”.

Duro anche il giudizio della Rete della Conoscenza: “La commissione Bilancio ha approvato l’emendamento che stanzia 54 milioni sul 2016 e di 24 milioni sul 2017 per la proroga della Dis-Coll, ma sbatte la porta in faccia al precariato della ricerca bocciando gli emendamenti finalizzati ad estendere l’assegno a dottorandi e assegnisti di ricerca – dichiara il portavoce nazionale, Riccardo Laterza –. L’esclusione dei precari della ricerca dagli ammortizzatori sociali rappresenta l’ennesima iniquità da parte del Governo Renzi in materia di welfare, aggravata dall’esplicità negazione della dignità lavorativa delle migliaia di giovani che portano avanti la ricerca nel nostro Paese”.

E questo nonostante una campagna per l’estensione della Dis-Coll che ha raccolto quasi 9.000 firme e più di 2.750 mail inviate alla commissione Bilancio della Camera nel corso della campagna #perchénoino?  e che il sindacato intende proseguire: “Invitiamo tutti i colleghi assegnisti, dottorandi e borsisti il cui contratto è arrivato a scadenza senza essere rinnovato nel corso del 2015 a fare domanda e, quando sarà respinta dall’Inps, a procedere con il ricorso amministrativo. Là dove fallisce la politica, interverrà la tutela della giustizia”. La battaglia dunque non si ferma, e il prossimo appuntamento è in piazza Montecitorio per il 18 dicembre. La mobilitazione è promossa da Flc Cgil, Adi, Link, Crnsu e Rete29Aprile.