“Mi è piaciuto il fatto che si rilanci la prospettiva dell’unità del sindacato. Mi pare questa la via maestra, sia per avere forza e incisività nel confronto con il governo, sia per svolgere un ruolo efficace di contrattazione”. Quanto alla rappresentatività, “è importante che si chieda di tradurre in legge l’accordo interconfederale, io ho presentato una proposta di legge che va esattamente in quella direzione”. A dirlo è il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, commentando ai microfoni di RadioArticolo1 la relazione del segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto, che ha aperto stamani all’Auditorium di Roma la conferenza di organizzazione del sindacato. 

“Lo sforzo mi sembra molto importante – aggiunge l’ex ministro – così come importante è il discorso sulla trasparenza di una grande organizzazione come il sindacato; trasparenza negli emolumenti, negli stipendi, nel ruolo dei patronati che fanno un grande servizio per milioni di persone che non hanno le risorse per rivolgersi ai commercialisti”. Per quanto riguarda le critiche rivolte dalla Cgil al governo, “in parte le condivido", prosegue Damiano: "Devo dire che lo sforzo che sta facendo l’esecutivo è quello di dare una risposta al tema della precarietà ed effettivamente qualche risultato di prosciugamento inizia a manifestarsi". 

Rimane il grande tema delle pensioni: “Noi ci stiamo battendo, vogliamo confermare l’obiettivo di avere la settima salvaguardia (per gli esodati, ndr) e la cosiddetta opzione donna, perché questo consente non solo di salvare persone che entrerebbero nella sfera della potenziale povertà, ma anche, con il turn over più accenutato e la flessibilità, a far entrare i giovani nel mondo del lavoro. Questo è un grande capitolo sul quale il governo ha ancora incertezze, bisogna aiutarlo a fare delle scelte. Io non condivido - conclude - quanto è stato detto, cioè che il tema delle pensioni non sarà preso in considerazione dalla legge di stabilità. Il costo sarebbe olo iniziale, per quattro anni contro 14 anni di risparmi successivi. Quando parliamo di pensioni dobbiamo pensare su un arco di vent’anni".