“Le indagini e gli arresti di Catania confermano ancora una volta che la corruzione è il freno a un avanzamento civile e sociale nella nostra regione”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro che rileva che “appare quasi paradossale che la lotta per la legalità,  nel lavoro e in ogni ambito debba arenarsi nella fitta rete della corruzione e dei corrotti. Perché chi deve controllare viene a patti per proprio interesse, chi deve verificare chiude un occhio in cambio di qualcosa”. Pagliaro aggiunge: “In una regione dove l’annosa carenza degli ispettori, la mancanza di mezzi, da sempre da noi denunciate non trova ancora risposta, come sindacato ci sentiamo doppiamente colpiti per il fatto in sé e per l’incidenza in un ambito nel quale le nostre battaglie rischiano di essere vanificate”. Pagliaro ricorda che “la Sicilia non ha ancora recepito peraltro il protocollo con l’ispettorato nazionale del lavoro per il coordinamento dei soggetti preposti alla vigilanza: inadempienza paradossale- sottolinea il segretario della Cgil- se si considera che proprio Musumeci prima di  diventare Presidente ne sollecitava l’attuazione”. Pagliaro conclude dicendo che “la lotta alla corruzione negli apparati pubblici e nell’ambito della politica si rivela ancora una volta di importanza primaria, se vogliamo che la nostra regione faccia qualche passo in avanti”.