Contro la "chiusura" e la militarizzazione del Corpo forestale, i sindacati di categoria Fp Cgil, Fns Cisl, Sapaf, Dirfor, Ugl Cfs e Snf promuovono per domani (venerdì 15 gennaio) un presidio a Roma in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dalle ore 9 alle ore 19. Al centro dell'iniziativa l'ipotesi di “chiudere il Corpo forestale, metterlo inspiegabilmente al servizio del Ministero della Difesa, militarizzando i 7.000 uomini e donne che lo compongono”, così come dovrebbe prevedere uno dei decreti attuativi della riforma Madia. 

“La sicurezza dei cittadini, la protezione dell'ambiente, la difesa del territorio non possono essere messe al secondo posto solo per mantenere i proclami fatti dal governo, con uno spot elettorale di deriva populista”, sostiene la Fp Cgil aggiungendo che: “Non si può cancellare con un colpo di spugna, contro il parere di tutte le associazioni ambientaliste e animaliste, l'unica Forza di Polizia specializzata nella prevenzione e nella repressione dei reati in materia di ambiente, biodiversità, benessere animale, agroalimentare, incendi, dissesto idrogeologico, inquinamento, rifiuti, foreste etc”. Così come, prosegue, “non si può, in un paese democratico, e contro il parere di costituzionalisti ed organizzazioni sindacali, militarizzare 7000 uomini di una polizia civile a suon di decreti”. 

La Funzione Pubblica Cgil ricorda come ci fosse una proposta sindacale di riforma organica del Corpo Forestale e delle altre Forze di Polizia “che rendesse l’intero Comparto Sicurezza più moderno e democratico, che migliorasse l'efficienza delle Forze di Polizia, che eliminasse sprechi e sovrapposizioni, che portasse a risparmi consistenti”. Ma, accusa la categoria dei servizi pubblici della Cgil, il governo continua secondo la sua linea: “Noi ribadiamo - spiega - la nostra contrarietà e quella di tutti i lavoratori e annunciamo fin d'ora iniziative di protesta e legali. Ricorreremo alla giustizia amministrativa, alla Corte Costituzionale, ai giudici del lavoro, alla Corte Europea, in particolare contro la militarizzazione e la cancellazione senza senso dei diritti sociali, sindacali e politici del personale del Corpo Forestale”.