Una trattativa durissima, durata 36 mesi, che si è conclusa positivamente: grazie all'intesa tra Coop Estense e sindacati sono stati ritirati i 147 licenziamenti prospettati dall'azienda nei 12 punti vendita pugliesi e in quello lucano. L'azienda ha rinunciato alle terziarizzazioni, con il ricorso alle società esterne egli iper di Bari Santa Caterina, Molfetta e Brindisi nel settore del grocery, cioè il caricamento o allestimento degli scaffali, e nelle pescherie. Nelle intenzioni dell'azienda si sarebbe dovuto procedere in questa direzione con il ricorso ad ammortizzatori sociali, cioè i contratti di solidarietà e una mobilità volontaria e incentivata con 18.000 euro.

La vertenza è stata assai complessa. Per Coop Estense la necessità di tagliare i costi si giustificava con i circa 12 milioni di perdite registrate nel 2014. I sindacati proponeveano, per venire incontro alle esigenze dell'azienda, la sospensione triennale di quattro istituti del contratto integrativo aziendale: la maggiorazione domenicale, i permessi retribuiti, le indennità speciali di funzione e la mensa, con risparmi calcolati in 1,2 milioni l'anno. La Coop controproponeva, invece, il ricorso alle terziarizzazioni. Un'idea, questa, respinta dai sindacati che hanno visto vincere la propria ipotesi: cioè la sospensione dell'integrativo. Resta, per chi vuole, la mobilità incentivata.

Ieri (30/6), dunque, è arrivato finalmente l'accordo siglato nella sede del ministero del Lavoro che nei prossimi giorni verrà illustrato ai lavoratori. Il piano sarà sottoposto a  verifiche quadrimestrali. Se in 36 mesi si sarà riusciti a trovare un equilibrio nei conti dei diversi punti vendita, verrà anche ripristinato l'integrativo sospeso con l'intesa.