“Siamo soddisfatti dell’ispezione di ieri nella Coop Centro Lazio. L’esito di questa approfondita ispezione ha confermato le nostre denunce alle istituzioni a tutti i livelli”. Così Giuseppe Cappucci, segretario generale della Flai di Roma e del Lazio.

“Già negli anni scorsi – continua il dirigente sindacale –, dopo che i lavoratori indiani si erano astenuti dal lavoro per reclamare una paga equa e un trattamento dignitoso, avevamo avviato una serie di vertenze contro questa cooperativa. Nessuno potrà dire ora che quanto da noi denunciato, e che ha dato origine allo sciopero e alla rivolta dei braccianti indiani in provincia di Latina, insieme alla Comunità Sikh e a In migrazione, sia frutto di fantasie".

"Sempre ieri, la direzione del lavoro di Latina ha convocato un nutrito numero di aziende di Fondi, da noi segnalate, perchè versano nelle stesse condizioni della Coop Centro Lazio, invitando Coldiretti a trovare con il sindacato una soluzione nel rispetto dei salari e della rispondenza tra le giornate effettivamente lavorate e quelle dichiarate all’Inps. Abbiamo dimostrato che le buste paga in queste aziende, come nella Coop Centro Lazio, sono gestite con una modalità che tende ad abbassare i salari e a sfruttare i lavoratori. Proseguiremo la nostra azione sindacale e di denuncia, insieme alla comunità indiana e a In migrazione, perché il fenomeno, purtroppo, riguarda anche la Provincia di Roma e alcune aziende a ridosso della capitale. Siamo ancora in attesa che la Regione Lazio convochi il tavolo da noi già richiesto, ma che tarda ad arrivare", conclude il sindacalista.