In tutta Italia, soltanto i lavoratori di Lecce e Piacenza si sono visti non riconosciuto il premio di risultato dall’azienda Cnhi del gruppo ex Fiat (Fca). Una discriminazione duramente denunciata, nei giorni scorsi, dalla Fiom di Lecce. “Questi lavoratori – spiega Annarita Morea, segretaria della Fiom di Lecce – hanno già perso una quota del salario strutturato che gli altri metalmeccanici percepiscono (circa 75 euro al mese). Ora, oltre al danno, i lavoratori subiscono la beffa: perché non riescono a prendere un premio di risultato, totalmente variabile, che noi non firmatari del ccsl non abbiamo potuto monitorare. I sindacati che hanno firmato questo accordo, però, e l'azienda, avrebbero dovuto vigilare, affinché venisse erogato il premio a coloro che hanno lavorato tutto l'anno, facendo anche straordinari. Evidentemente, grazie a un accordo capestro e a un metodo di calcolo farraginoso, il risultato prodotto è stato zero!”.

Come preannunciato, la Fiom lancia una campagna straordinaria di iniziative in favore di questi lavoratori. Il primo passo è il coordinamento regionale dei rappresentanti di tutti i siti ex FIAT di Puglia che si svolgerà a Lecce domani, martedì 16 febbraio alle 10.30, nella sede provinciale della Cgil in via Merine 33. Vi cui parteciperanno Michele De Palma, coordinatore nazionale del gruppo Fiat per la Fiom, e il segretario generale di Fiom Puglia, Giuseppe Cillis. Nella stessa giornata, davanti allo stabilimento Cnhi (zona industriale di Lecce, via Trancia), ci saranno due momenti di volantinaggio: al cambio turno delle 13.30, e all’uscita del turno centrale (dalle 16 alle 17).

Inoltre, mercoledì 17 parte il programma di assemblee nello stabilimento, dove i lavoratori si esprimeranno e voteranno la proposta della Cgil della Carta dei diritti universali del lavoro. “Una proposta – osserva Morea – che ha l’obiettivo di portare tutti i lavoratori, dai metalmeccanici a chi sta a partita iva, ad esprimersi su ciò che li riguarda in termini di equo salario e condizioni di lavoro, al fine di riunificare tutto il mondo del lavoro ed eliminare le disuguaglianze tra lavoratori”.