Disoccupazione, tensioni sociali e conseguenti migrazioni sono spesso legate ai crescenti fenomeni di siccità e desertificazione causati dai cambiamenti climatici: è il tema del dibattito, organizzato da Cgil sarda insieme a Legambiente e Arci, che si svolgerà domenica 23 ottobre a Porto Torres (Sassari), nell’unica tappa italiana dell’Odissea delle Alternative.

Si tratta di una iniziativa lanciata dalla Coalizione per il clima e dalla Rete della pace - alla quale aderisce la Cgil - insieme a diverse associazioni spagnole, francesi e maghrebine, con l’obiettivo di stimolare un dibattito sui temi del clima, della giustizia sociale e delle migrazioni. L’Odissea delle Alternative è un viaggio articolato in sei tappe raggiunte via mare con due imbarcazioni, dal 19 ottobre al 10 novembre: oltre che in Italia (unica tappa la Sardegna), i catamarani della Colazione per il clima e Rete della pace, partiti dalla Spagna, approderanno in Francia, Algeria, Tunisia, Marocco dove, a Marrakech, si svolgerà a novembre la ventiduesima Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP22).

In Sardegna l’appuntamento è al Museo del Porto in via Bassu a Porto Torres, a partire dalle 16. Dopo i saluti delle istituzioni e la presentazione dell’Odissea delle Alternative, ci sarà la proiezione del documentario "Mare chiuso", di Segre e, alle 17 e 45, la tavola rotonda sulle migrazioni nel Mediterraneo, sempre più influenzate dai cambiamenti climatici che modificano radicalmente economia, paesaggi e sviluppo dei luoghi in cui si verificano: “Anche attorno a questi fenomeni, che mostrano segni evidenti anche nel nostro Paese e in particolare nelle isole del Mediterraneo – evidenzia la Cgil - crescono la disoccupazione, le tensioni sociali e gli integralismi che spingono tante persone e popolazioni a cercare salvezza nelle migrazioni, scappando dai propri Paesi, anche a rischio della vita”. Il programma prosegue, alle 19 e 30, con la "Parata migrante" a cura di Theatre en vol, in collaborazione con la cooperativa Ecoservice e l’associazione Jaama Dambè, e alle 20 e 15 con l’apericena multietnico.