Lascia piacevolmente sorpresi la decisione di Cisl e Uil di tornare in piazza con una manifestazione nazionale il 9 ottobre a Roma per chiedere una seria, e per molti versi condivisibile, riforma fiscale. Erano anni che non sentivamo da Bonanni e Angeletti parole tanto ferme sull’azione del governo: "Basta con le pagliacciate", ha esclamato con ira il leader della confederazione di via Po. Un’ira mitigata dalla disponibilità a discutere con il governo di fisco, tema che forse – azzardano i due segretari generali – andrebbe inserito nei cinque punti sui quali Berlusconi chiederà a fine mese la fiducia politica in Parlamento.

Naturalmente, la protesta non può coinvolgere la Cgil, perché – dicono Bonanni e Angeletti – la confederazione di Epifani si rifiuta di fare accordi con il governo (quelli che attaccano i diritti dei lavoratori) e si permette di non rompere con la terribile, eversiva Fiom che difende il contratto nazionale contro l’offensiva della Fiat e delle imprese. Inoltre qualche indicazione pratica, organizzativa: nessuno si azzardi a presentarsi in piazza avendo proclamato uno sciopero, il 9 ottobre le bandiere di partito saranno accolte da pernacchie virtuali (ma che vuol dire?), i dissenzienti non potranno esprimere alcuna contestazione, né prima né dopo i discorsi.

Ironizziamo, ovviamente, perché se dovessimo esprimere il nostro pensiero per intero useremmo toni troppo forti in un momento nel quale occorre invece operare per unire e non per dividere e per evitare assurde condannabili tensioni. Ci si consenta (come direbbe Lui) di ricordare soltanto che la Cgil da due anni sta battendosi, con manifestazioni, scioperi generali, iniziative nazionali, regionali e territoriali, per rivendicare una seria riforma fiscale, la tutela dell’occupazione, dei diritti e del reddito di lavoratori e pensionati, contro manovre economiche sbagliate e depressive. Da sola.

È probabile che, di fronte al no di Cisl e Uil a partecipare persino alla manifestazione della Confederazione europea dei sindacati (cui aderiscono) del 29 settembre, qualcuno tra gli iscritti e i simpatizzanti dei sindacati di Bonanni e di Angeletti si sia cominciato a porre qualche domanda. Almeno questo è possibile?