Il 23 gennaio è stata siglata l’Ipotesi di accordo aziendale per i 1.350 lavoratori, soci e dipendenti, di Cir food, impiegati nelle strutture produttive della provincia di Modena (centri produzione pasti, mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, self service, uffici).

Il rinnovo avviene a 26 anni dal precedente integrativo, risalente ai tempi di Coris, cooperativa di ristorazione modenese, che nel 1992, attraverso una fusione con le cooperative Crr e Coferi, diede vita a Cir food. L'accordo è frutto di oltre un anno di intense trattative tra sindacati e direzione aziendale.

La trattativa ha visto momenti di tensione anche molto forti tra le parti, culminati lo scorso ottobre con il recesso unilaterale di Cir dal vecchio contratto. Recesso che viene superato, grazie all'accordo, con l'impegno di Cir a proseguire nell'applicazione delle vecchie norme sino al termine del percorso di consultazione dei lavoratori.

L'Intesa prevede "contenuti innovativi e conferma di tutele consolidate, dividendosi in due parti (parte generale e parte speciale). Si rafforza il capitolo delle relazioni sindacali, si introducono testi specifici sulla sicurezza sul lavoro e sugli appalti, sulla conciliazione tempi di vita e pari opportunità e un piano per l'occupazione giovanile, già annunciato da Cir food per l'area regionale, declinato sul territorio modenese", dicono Filcams e Fisascat.

Inoltre, l'ipotesi prevede "il mantenimento di un salario aziendale e introduce sistemi di gestione della flessibilità (come la banca delle ore volontaria), l'aumento della pausa retribuita e dell'indennità di trasferta e l'introduzione di indennità per profili professionali specifici", aggiungono le tre sigle.

Infine, l'accordo recepisce "una parte di welfare contrattuale esteso a tutti i lavoratori (soci e non), che si inserisce in un più ampio piano-welfare dell'azienda (che su base nazionale è dedicato ai soli soci). In ultimo, perseguendo un criterio dii inclusività, le normative dell'intesa si applicheranno anche ai dipendenti con contratto Multiservizi, storicamente applicato negli appalti di scodellamento pasti delle scuole di Carpi e Sassuolo", osservano ancora i sindacati.

Filcams e Fisascat ritengono "di aver raggiunto un'intesa di fondamentale importanza con un soggetto leader del mercato nella ristorazione collettiva e con ampissima diffusione territoriale, nella piena salvaguardia di diritti sindacali, in una logica di equo bilanciamento con le esigenze organizzative e produttive di un’impresa che continuerà a creare occupazione sul territorio".

Tuttavia, le due organizzazioni sindacali "si rammaricano del fatto che l'Intesa non veda anche la firma di Uiltucs Uil, assente alla fase conclusiva della trattativa nel mese di gennaio, dopo oltre un anno di condivisione unitaria del percorso. Fermo restando il rispetto delle scelte compiute in autonomia da quella organizzazione sindacale, l'auspicio è che le risposte trovate e condivise nel testo contrattuale possano essere presto sottoscritte anche da Uiltucs". Nei prossimi giorni, sarà stilato il calendario delle assemblee in cui i lavoratori si esprimeranno con il voto sull'Ipotesi di accordo, al fine di giungere alla stesura definitiva entro marzo.