E' stato scoperto a Palermo un call center con 20 lavoratori in nero, tutti giovani alla prima esperienza lavorativa. Lo riferiscono oggi (6 novembre) fonti di agenzia, citando un'operazione della Guardia di Finanza, che si è svolta nelle prime ore della mattinata.

A quanto si apprende, i giovani hanno un'età compresa tra 20 e 30 anni, neodiplomati e neolaureati. Il call center è stato segnalato alla Direzione territoriale del lavoro per l'avvio della procedura di sospensione dell'attività imprenditoriale per aver impiegato il 100% della forza lavoro in nero.

I ragazzi erano retribuiti con 250 euro mensili ciascuno, non avevano ricevuto lettera di assunzione né sottoscritto un contratto. Si erano limitati a firmare quietanze di pagamento, nelle quali mensilmente era indicato l'importo netto del loro "stipendio" sulla base delle ore trascorse davanti ad un computer con cuffie collegate alla postazione.

Per tre di loro - prosegue la GdF - il lavoro subordinato veniva fatto passare come rapporto di collaborazione occasionale, con l'accensione di una partita Iva e l'emissione di fatture riepilogative delle prestazioni di "teleselling", ovvero la promozione di contratti di telefonia mobile e fissa che in realtà mascheravano un rapporto di lavoro dipendente.