“L’obbligo di inoltrare in forma telematica la dichiarazione di disoccupazione, come prevede il decreto di riordino dei servizi per l’impiego entrato in vigore a settembre, rischia in Sicilia di creare nuovi fenomeni di esclusione sociale e di fare crescere gli scoraggiati. Ma sta anche facendo moltiplicare figure che lucrano sul bisogno delle persone”. A dirlo è la segretaria regionale Cgil Monica Genovese, rilevando che “il decreto non tiene conto delle condizioni reali di svantaggio economico e culturale di chi cerca lavoro in una regione dove un ragazzo su quattro non finisce le scuole superiori”. Infatti, prosegue Genovese, si stanno “affermando figure di intermediazione che traggono vantaggio economico da questa situazione”. Inoltre, conclude l’esponente Cgil, l’applicazione del decreto “è resa ancora più difficile dalle condizioni dei Centri provinciali per l’impiego, che scontano carenze di organico e di strumenti. E’ ancora una volta evidente che il Jobs Act e i provvedimenti a esso collegati non sono a vantaggio del Mezzogiorno”.
Cgil Sicilia, ripensare decreto su servizi impiego
19 novembre 2015 • 12:06